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AVIANO - «Il Piancavallo è un importante polo del turismo regionale. Tuttavia, i prossimi investimenti saranno esclusivamente fatti dove verranno realizzate nuove strutture alberghiere. Se nessuno si muoverà, in quel polo non metteremo più soldi. Il denaro pubblico si spende dove i privati rispondono».
Dichiarazioni molto nette rilasciate alla stampa all’indomani della rielezione. Dal presidente Fedriga premiato con un plebiscito popolare? Sbagliato. Dall’assessore regionale uscente al Turismo con la delega in pectore anche per il secondo mandato, Sergio Emidio Bini? Nemmeno lui.
LE POLEMICHE
L’autore della crociata contro il presunto immobilismo del Piancavallo è il rieletto consigliere regionale Stefano Mazzolini, primatista di preferenze nella montagna tarvisiana per la lista Fedriga, ma fedelissimo della Lega Nord. Prima ancora di essere proclamato nell’emiciclo del Consiglio regionale, si è lasciato andare a dichiarazioni che hanno suscitato veementi polemiche nella stazione turistica avianese, tanto tra gli operatori quanto negli amministratori comunali - di maggioranza e delle due opposizioni - che hanno appreso, con irritazione (per usare un eufemismo) delle intenzioni del consigliere regionale.
«Non sappiamo a che titolo si sia espresso - hanno fatto sapere dal Piancavallo -: nemmeno il presidente Fedriga, in questi giorni, si è lasciato sfuggire la minima parola rispetto ai programmi dettagliati, lasciando soltanto filtrare la volontà di dare corso a un secondo mandato di grande continuità ed efficacia per il territorio.
GLI OPERATORI
Dagli operatori, anche una precisazione nei confronti di Mazzolini: «Il consigliere non si preoccupi, perché di investimenti gli operatori del Piancavallo ne hanno fatti in quantità negli ultimi cinquant’anni, ben prima che egli diventasse il paladino del tarvisiano a scapito della nostra montagna. Soldi che gli imprenditori hanno messo nel comprensorio e che continuano a iniettare per ammodernare le strutture e realizzarne di nuove. In ogni caso, l’uscita è assolutamente infelice e soprattutto arriva da una persona che non aveva mandato per farle. A meno che non si pensi a lui come assessore regionale al Turismo o alla Montagna, ma speriamo che Fedriga ci pensi bene prima di fare una mossa del genere».
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Il Gazzettino