Doppia dose di Pfizer, medico di base positivo dopo due mesi: studio chiuso

foto di repertorio
VENEZIA Ha ricevuto ad inizio gennaio la prima dose di...

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VENEZIA Ha ricevuto ad inizio gennaio la prima dose di Pfizer-BioNTech, il primo vaccino disponibile in Italia per prevenire il Covid-19 ed il richiamo è stato fatto correttamente 21 giorni dopo, eppure mercoledì sera è risultato positivo al Coronavirus. E' quanto accaduto ad un dottore di medicina generale di Venezia che lavora anche in una casa di riposo. Il medico preferisce restare anonimo, ma racconta la vicenda. «Per fortuna sto bene, non ho sintomi, a parte un po' di raffreddore. Come è consuetudine per i medici che prestano servizio in casa di riposo sono stato sottoposto al tampone molecolare, una prassi settimanale che viene sempre rispettata anche se si è già stati vaccinati, così come indossare al lavoro tutti i dispositivi di sicurezza, mascherine, guanti, igienizzanti - racconta il medico veneziano - Ovviamente ho dovuto disdire tutti i prossimi appuntamenti in studio, sia quelli già in programma per venerdì che quelli della settimana prossima. Ho avvisato della mia positività tutti i pazienti, circa una quarantina, che sono venuti nel mio studio negli ultimi tre giorni. Dovranno restare a casa e fare poi il tampone fra due settimane. Ovviamente anche io resterò a casa in quarantena. Si potrebbe ipotizzare una variante, cosa che sarà approfondita sequenziando il tampone», conclude il medico. Non è la prima volta che una persona già vaccinata contrae il Covid. Dieci ospiti di una Rsa di Pratovecchio Stia, in provincia di Arezzo, sono risultati positivi al Coronavirus dopo essere stati vaccinati con entrambe le dosi Pfizer. Sono tutti asintomatici. In altri casi si è trattato di anziani che avevano ricevuto soltanto la prima dose ed erano in attesa del richiamo che non hanno poi dovuto fare perché l'infezione naturale rappresenta, per così dire, già una seconda dose. La storia riguarda una casa di riposo di Casalecchio, alle porte di Bologna, la Senior Hotel Arcadia, dove, a fine gennaio, è stato scoperto il contagio di 30 dei 46 ospiti e di sette operatori che lavorano nella struttura. Stessa cosa è accaduta in una struttura di Prato. In base ai dati forniti dall'Asl Toscana Centro, dopo i tamponi eseguiti il 6 gennaio nella struttura sono stati trovati 46 ospiti positivi. Di questi, 21 erano stati vaccinati il 30 dicembre scorso. In quest'ultimo caso è probabile che gli ospiti vaccinati e poi risultati positivi (tutti con sintomi lievi), fossero soggetti che già avevano in incubazione la malattia al momento della somministrazione. Questa la spiegazione fornita, in quell'occasione, dal direttore generale dell'Asl Toscana Centro, Paolo Morello Marchese.

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Il Gazzettino