Pfas, esposto dei lavoratori contro la Miteni ma il Gip archivia. Cgil: «Così si impedisce l'accertamento delle responsabilità»

La Miteni
VICENZA - Il Gip del Tribunale di Vicenza ha deciso di archiviare le indagini sui danni subiti dai lavoratori della ditta Miteni, una parte dei quali hanno poi denunciato la...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

VICENZA - Il Gip del Tribunale di Vicenza ha deciso di archiviare le indagini sui danni subiti dai lavoratori della ditta Miteni, una parte dei quali hanno poi denunciato la presenza nel sangue di alti valori di sostanze perfluoroalchiliche. Lo rende noto la Cgil. «Oggi è una giornata triste - il commento del segretario generale di Vicenza Giampaolo Zanni, che da anni si occupa della vicenda - per i lavoratori dell'ex Miteni/Rimar e per la giustizia nel nostro Paese. L'archiviazione delle indagini significa impedire l'accertamento dei fatti e delle responsabilità su quanto accaduto in quella realtà lavorativa dove i lavoratori, rassicurati dai dirigenti aziendali e dal medico aziendale, hanno lavorato per anni sostanze nocive che si sono accumulate nei loro corpi, a danno della loro salute».

Le indagini sulla Miteni erano state avviate nell'agosto 2020 in seguito ad un esposto presentato al tribunale proprio dalla Cgil berica e dalla Filctem provinciale, nel quale «si denunciava la situazione e si chiedeva di accertare le responsabilità dei dirigenti aziendali e delle multinazionali che si sono succedute nella proprietà della stessa». «Rammarica moltissimo che si sia presa questa decisione - prosegue Zanni - nel momento in cui sempre più studi fanno emergere la nocività di queste sostanze per la salute umana al punto che scienziati e studiosi di tutto il mondo ne chiedono la messa al bando come produzione e come utilizzo».
«Leggeremo i documenti - conclude il segretario generale della Cgil Vicenza - e poi decideremo in quale modo proseguire nella battaglia per la tutela dei lavoratori avvelenati e per far emergere la verità su quanto accaduto alla Miteni. Non ci rassegniamo all'idea che non sia fatta giustizia per i lavoratori e più in generale per la popolazione, l'acqua ed il territorio contaminati da queste sostanze tossiche prodotte e lavorate in quel sito produttivo».

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino