VENEZIA - «Un approccio per nulla scientifico, ammantato di propaganda, buono solo per procurare allarmi del tutto ingiustificati. Sin dal primo giorno la Regione ha fatto...
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L'associazione aveva detto che salgono da 325 mila a oltre 800 mila gli abitanti potenzialmente esposti ai Pfas in Veneto. E che dietro all’estensione dell’inquinamento ci sarebbero diverse fonti di contaminazione. L’allarme sulla presenza di sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) nella rete idrica del Veneto arriva da un report di Greenpeace sull'acqua potabile
«La Regione, il Ministero, l'Istituto Superiore di Sanità, l'Oms - aggiunge - ne sanno più di loro e, per affrontare il problema non hanno certo bisogno di sedicenti campagne di rilevazione, condotte non si sa con quali criteri e su un campione infinitesimale». «Gli acquedotti - ricorda - sono stati messi in sicurezza appena venuti a conoscenza della situazione; sono in corso e quasi conclusi i monitoraggi sugli alimenti; è partita una vasta campagna di screening sulla popolazione certamente interessata da valori alti residente nella cosiddetta zona rossa; è già stato compiuto uno studio scientifico approfondito da parte del Registro Tumori che ha escluso al momento un effetto dei Pfas sull'incidenza delle neoplasie.
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Il Gazzettino