FIUME VENETO - Angelo Muzzatti, 94 anni, il prete musicista ed ex deportato, si è spento all'ospedale di Pordenone dov’era ricoverato a causa di bronchite di origine...
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Non aveva però mai dimenticato il suo paese natio, Pescincanna, dove partecipava regolarmente alle celebrazioni più significative.
Già a 15 anni, prima di entrare seminario, suonava in chiesa l'armonium, una passione che coltivò a lungo, tant’è che lo scorso aprile donò alla "sua" chiesa un organo a 924 canne, inaugurato con una solenne cerimonia, alla quale si sono susseguiti vari concerti.
«La comunità di Pescincanna - ha detto il parroco don Lelio Grappasonno - piange il fratello don Angelo e lo ringrazia per averle regalato quella musica che dà emozioni che le parole non riescono a esprimere».
Nel 1940, mentre frequentava il seminario, Muzzatti fu chiamato a svolgere il servizio militare. E l'8 settembre 1943 fu fatto prigioniero dai tedeschi e destinato al campo di concentramento di Luckenwalde, a 38 km da Berlino. Poi a piedi fu trasferito al campo di Stammlager e assegnato al reparto sanità. Qui dopo 1 anno si ammalò di tifo addominale. Pesava solo 48 kg quando pochi giorni prima della fine della guerra lo rinviarono in Italia. Giunse a Varese e da qui con mezzi di fortuna arrivò a Portogruaro e quindi a Bagnara dove fu accolto dallo zio prete don Gioacchino Muzzatti. Grazie a quest’ultimo riprese i frequentare il seminario e diventò sacerdote.
I funerali si terrano domani alle 15.30 nella chiesa di Pescincanna. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino