Trieste. Immerso nell'acqua gelida fino alla gola: si salva aggrappandosi alle cozze del molo

Immerso nell'acqua gelida fino alla gola: salvato un pescatore in mare
TRIESTE - Lo hanno trovato immerso nell'acqua gelida fino alla gola nell'intento di non annegare tenendosi aggrappato ai mitili che si erano formati alla base del molo....

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TRIESTE - Lo hanno trovato immerso nell'acqua gelida fino alla gola nell'intento di non annegare tenendosi aggrappato ai mitili che si erano formati alla base del molo. Erano evidenti i segni di assideramento. E' la scena che si sono trovati davanti gli operatori della Polizia di frontiera marittima il 15 febbraio scorso, a ridosso del Molo della Pescheria sulle rive cittadine. Immediata è scattata l'attività di salvataggio in mare ma la marea era bassa e la corporatura dell’uomo robusta senza considerare il peso notevole raggiunto dagli indumenti intrisi d’acqua, nonché l’assenza di idonei mezzi per la risalita. Gli operatori, dunque, si sono determinati ad issare il malcapitato, sporgendosi verso lo specchio acqueo, creando, con i propri corpi, una sorta di “catena umana”: due di essi si sono protesi con il busto oltre il bordo della banchina, mentre uno li tratteneva per gli arti inferiori, onde evitarne la caduta in mare. Portata in salvo la persona in difficoltà, considerati gli spasmi dovuti all’ipotermia, il colorito estremamente pallido e le labbra cianotiche, i poliziotti hanno subito fornito una coperta termica e le prime cure, in attesa dell’arrivo degli operatori del 118.

L’uomo, pensionato triestino, appassionato di pesca, ha riferito di essere caduto accidentalmente, nel tentativo maldestro di impedire che la propria attrezzatura finisse in mare e di essere rimasto immerso nell’acqua gelida per diversi, interminabili minuti, senza che nessuno rispondesse alle sue richieste d’aiuto. Dimesso dall’ospedale l’uomo ha voluto esprimere la sua sincera gratitudine nei confronti dei Poliziotti che lo hanno soccorso, ribadendo loro: «se non fosse stato per voi sarei sicuramente annegato».

 

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Il Gazzettino