Inquinamento marino, per la pesca sicura arriva il progetto Life Ghost

Inquinamento marino, per la pesca sicura arriva il progetto Life Ghost
VENEZIA - Reti abbandonate, cime, nasse, scotte, tiranti, manichette di plastica, fasce elastiche e intelaiature metalliche costellano i fondali e le acque dell'Alto...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VENEZIA - Reti abbandonate, cime, nasse, scotte, tiranti, manichette di plastica, fasce elastiche e intelaiature metalliche costellano i fondali e le acque dell'Alto Adriatico: sono i rifiuti dell'attività di pesca, professionale e sportiva, che modificano l'ambiente marino, inquinano acque e fondali e finiscono per danneggiare pesci e molluschi e, quindi, diminuire il potenziale di pescato. Per prevenire e contrastare questa forma di inquinamento marino la Regione Veneto ha aderito al Progetto Life-Ghost, co-finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del Programma Life+ Biodiversità (programmazione 2012). Tra gli obiettivi del progetto c'è, appunto, la gestione efficace di reti e attrezzi da pesca abbandonati e persi in mare. «La Giunta regionale ha insediato il gruppo tecnico di lavoro - informa l'assessore regionale al primario, Giuseppe Pan, annunciando il provvedimento di prossima pubblicazione sul Bur - per declinare, su scala veneta, le raccomandazioni operative suggerite dall'Europa. Ne fanno parte i rappresentanti delle categorie professionali della pesca, gli esperti scientifici dello Iuav di Venezia, dell'Ispra di Chioggia, del Cnr-Ismar e dell'Arpav, oltre ai dirigenti del settore Ambiente e Pesca e acquacoltura della Regione Veneto: l'obiettivo dei tecnici è individuare le 'buone prassì per prevenire l'abbandono di attrezzature e rifiuti della pesca e contrastare l'inquinamento marino».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino