Padova. Auto a fuoco, telecamera in bagno e app per spiare le chat: 46enne perseguita la ex e i suoi nuovi compagni

Il 46enne è indagato per atti persecutori, danneggiamento, violenza privata e interferenza illecita nella vita privata

Padova, dà fuoco alle auto dei nuovi compagni della ex
PADOVA - Una relazione sentimentale di poco più di tre mesi è diventata un incubo per una giovane fisioterapista. Lui era convinto di avere trovato l'amore della...

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PADOVA - Una relazione sentimentale di poco più di tre mesi è diventata un incubo per una giovane fisioterapista. Lui era convinto di avere trovato l'amore della sua vita e quando è stato lasciato, non se ne è fatto una ragione. Anzi, roso dalla gelosia, avrebbe perseguitato la 37enne e i suoi nuovi compagni. Stefano Ruzza, 46 anni di Selvazzano, è stato iscritto nel registro degli indagati per il reato di atti persecutori, danneggiamento, violenza privata e interferenza illecita nella vita privata. Il pubblico ministero Sergio Dini, titolare delle indagini, ne ha chiesto il rinvio a giudizio. Al momento è stato raggiunto dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento della persona offesa e ai luoghi da lei frequentati. Vittime, oltre alla fisioterapista, sarebbero anche tre uomini.

L'app per spiarla

Il 46enne, pochi giorno dopo la fine di quella relazione, sempre secondo l'accusa, avrebbe installato di nascosto nel telefono cellulare e nel tablet della sua ex un'applicazione così da poterla spiare. In questo modo sarebbe riuscito a controllare ogni sua mossa: la donna è stata intercettata e ripresa. Non solo, l'uomo avrebbe avuto accesso anche alle sue chat. Da questo momento in poi, era l'ottobre del 2020, l'indagato avrebbe usato ogni mezzo per rendere la vita di lei un inferno.

Auto a fuoco

La prima vittima sarebbe stato un compagno della fisioterapista. Il 46enne prima gli avrebbe spaccato gli specchietti laterali dell'auto e poi il 19 ottobre del 2020 avrebbe dato fuoco alla macchina. Nel frattempo danneggiava anche il veicolo della ex e spiandola, sarebbe riuscito ad avviare un contatto al cellulare di un'ex di lei così da fargli sentire le chiamate private della donna. Non contento, qualche mese più tardi, ancora sull'auto della 37enne, una Hyundai i20, avrebbe appoggiato un biglietto di minacce. L'anno dopo, era il 26 settembre del 2021, ancora per l'accusa, Ruzza avrebbe dato fuoco alla macchina della fisioterapista. Tutti questi reati sarebbero stati commessi nel comune di Selvazzano. Ma il 46enne, pur di nuocere alla sua ex fiamma, l'ha raggiunta fino a Bibione e qui ha tagliato le gomme della sua macchina.

Il proiettile

Ma dopo avere dato alle fiamme le auto della fisioterapista e di un suo compagno, il 10 ottobre del 2021 a Solesino ha appiccato il fuoco al contatore dell'abitazione del nuovo fidanzato della 37enne. E anche lui sono arrivate intimidazioni di tutti i tipi. Fino al 12 dicembre di due anni fa, quando gli è stata recapitata una missiva di minacce con all'interno un proiettile inesploso di piccolo calibro. Nella lettera era scritto "...La prossima te la dovranno estrarre dalla testa..." oltre a una serie di ingiurie.

La telecamera in bagno

Il 46enne, sempre per l'accusa, avrebbe anche installato una microtelecamera nel bagno della sua ex. In questo modo, grazie all'applicazione Lost Android, da remoto sarebbe riuscito a vedere la donna mentre si spogliava e si faceva la doccia. La 37enne ha avuto poi il coraggio di denunciarlo e sono scattate le indagini da parte dei carabinieri. Le perquisizioni effettuate dagli inquirenti hanno permesso di sequestrare centinaia di ore di audio-registrazioni relative alla vita privata della fisioterapista. 

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Il Gazzettino