BARI - Più di 200 canali Telegram sequestrati perché diffondevano pdf pirata di giornali, riviste, libri e file di brani musicali e i primi due indagati...
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Una frode che, stando alle stime della Gdf, delegata agli accertamenti, causerebbe al solo settore dell'editoria danni per circa 670mila euro al giorno (250 milioni di euro all'anno). All'attività degli inquirenti baresi ha espresso «il più profondo apprezzamento» il presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti, che l'ha definita «un segnale importante di sensibilità per il settore dell'editoria. Un impegno concreto nell'attività di protezione del diritto d'autore». «L'attività condotta - spiegano gli investigatori - è volta allo smantellamento di una delle principali modalità di distribuzione illecita dei contenuti sulle reti telematiche e, in particolare, sulla piattaforma Telegram». Dopo poco più di un mese di monitoraggio quotidiano dell'applicazione di messaggeria istantanea, a seguito del primo sequestro d'urgenza del 27 aprile, gli investigatori sono riusciti a bloccare centinaia di canali e a identificare due persone, residenti in Veneto e Sicilia, denunciandole per violazione della legge che tutela il diritto d'autore e i diritti connessi e per ricettazione, per aver diffuso l'illecito materiale editoriale e musicale. I due hacker sono stati sottoposti oggi a perquisizioni domiciliari da parte della Guardia di finanza. Rischiano multe salate oltre alle sanzioni penali e amministrative.
«La legge sul diritto d'autore - spiega infatti la Procura - prevede la confisca degli strumenti utilizzati per l'illecita diffusione e per la fruizione di tale servizio».
Il Gazzettino