Gli perquisiscono la cella: detenuto aggredisce con violenza 2 agenti

Una corsia del pronto soccorso
UDINE - Un detenuto del carcere di Udine ha aggredito e ferito due guardie penitenziarie che sono finite in pronto soccorso per farsi medicare. É successo questa...

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UDINE - Un detenuto del carcere di Udine ha aggredito e ferito due guardie penitenziarie che sono finite in pronto soccorso per farsi medicare. É successo questa mattina di sabato 25 febbraio, nella casa circondariale di via Spalato. Lo riferisce, lanciando l'allarme sulle condizioni delle carceri, il segretario regionale del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria, Giovanni Altomare: «Verso le 8 e15, un detenuto 31enne di Udine, pluripregiudicato per violazione della legge sugli stupefacenti e per furti aggravati, ha aggredito con violenza due assistenti di polizia penitenziaria; per uno di loro la prognosi è di 7 giorni e per l'altro, ferito più gravemente, non si conosce ancora la prognosi». «Al rientro in cella, dopo le operazioni di perquisizione delle stanze, con violenza inaudita, il detenuto ha prima fracassato uno sgabello di legno, sbattendolo ripetutamente a terra, poi si è avventarsi contro il personale di polizia intervenuto per placare la sua furia; ha anche minacciato e ingiuriato i due agenti».


«Ci vogliono condanne più severe»
«Per queste persone che non rispettano le regole penitenziarie e non hanno alcun rispetto delle istituzioni, protagonisti episodi di violenza del genere, ci vogliono condanne più severe - dice Altomare -. È preoccupante che ultimamente a Udine episodi di aggressione in carcere sono sempre più frequenti. È il caso che l’amministrazione penitenziaria si interroghi su quanto sta succedendo». Pochi giorni fa, infatti, un sovrintendente sempre in servizio nel carcere di Udine è stato picchiato da un detenuto straniero che lo ha aggredito con calci e pugni, ed è finito in ospedale.  

Ogni 9 giorni un detenuto si uccide

«Ogni 9 giorni un detenuto si uccide in cella mentre ogni 24 ore ci sono in media 23 atti di autolesionismo e 3 suicidi in cella sventati dalle donne e dagli uomini del corpo di polizia penitenziaria - fa notare Donato Capece, segretario generale del Sappe -. Aggressioni risse, rivolte e incendi sono all’ordine del giorno e i dati sulle presenze in carcere ci dicono che il numero delle presenze di detenuti è in sensibile aumento. Il corpo di polizia penitenziaria, che sta a contatto con i detenuti 24 ore al giorno, ha carenze di organico pari a oltre 7.000 agenti. Da quando sono stati introdotti nelle carceri vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto sono decuplicati eventi gli eventi critici in carcere». Nel 2016 in Italia ci sono stati 39 suicidi di detenuti, 1.011 tentati suicidi, 8.586 atti di autolesionismo, 6.552 colluttazioni e 949 ferimenti.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino