Padova. Lo stabilimento della Peroni raddoppia: investimento da 15 milioni, ci saranno assunzioni

Padova, stabilimento Peroni si allarga
PADOVA - Ampliamento della Peroni, rincaro della Tari e variante del parco del Basso Isonzo ieri sera hanno infiammato il consiglio comunale. «Abbiamo gestito questa...

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PADOVA - Ampliamento della Peroni, rincaro della Tari e variante del parco del Basso Isonzo ieri sera hanno infiammato il consiglio comunale. «Abbiamo gestito questa richiesta di ampliamento nell'ottica di uno sviluppo sostenibile della zona industriale. L'operazione, che comporterà un investimento di 15 milioni di euro e l'aumento del 15% dei dipendenti, è in linea con le linee di indirizzo del nuovo Piano degli Interventi che suggerisce l'accorpamento di più capannoni per rendere gli spazi della zona industriale adatti alle esigenze delle aziende di oggi - ha spiegato in aula l'assessore all'Edilizia privata Antonio Bressa illustrando l'operazione Peroni - in questo caso sarà infatti recuperata e riqualificata l'area ex Main Group senza nuovo consumo di suolo, con l'inglobamento di via Quinta Strada che in alternativa diventerebbe oggetto di continui spostamenti di mezzi tra una parte e l'altra dello stabilimento Peroni».


«La sdemanializzazione della strada avviene grazie a precise verifiche che dimostrano come questo tratto avesse un traffico assolutamente modesto e del tutto assorbibile da via Terza strada - ha aggiunto - in ogni caso all'azienda abbiamo chiesto, oltre al valore della strada considerata al prezzo di zona industriale, anche nuove opere viabilistiche e la sistemazione di tutti i marciapiedi dell'isolato. L'azienda si è poi impegnata ad arrivare alla neutralità carbonica nel 2030».

Ad agitare gli animi è stato anche il rincaro della Tari, illustrato in aula sempre da Bressa. La tassa sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti nel 2023 aumenterà del 3,63% per le utenze domestiche e del 2,89% per quel che riguarda le non domestiche. In questo caso ad andare all'attacco è stato Matteo Cavatton. «Bressa deve spiegare che i rincari sono legati al Piano economico e finanziario - ha scandito il capogruppo di Fratelli d'Italia - che ha raggiunto i 49 milioni di euro, quando nel 2016 si attestava tra i 42 e 43 milioni. Questo significa una cosa molto semplice: da allora il Pef è rincarato di circa un milione di euro all'anno». Polemiche si sono registrate infine sulla delibera presentata all'assessore all'Urbanistica Andrea Ragona che ha ratificato l'accordo sul parco del Basso Isonzo votato nell'aprile dell'anno scorso. L'intesa prevede che i 31.000 metri cubi di edilizia residenziali (all'interno del parco) a disposizione di Aspiag, vengano "spostati" nell'area ex Rizzato tra via Venezia e via Del Pescarotto. 

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Il Gazzettino