Treviso. L'infermiera del cuore va in pensione dopo 38 anni: Manuela Mazzon saluta il reparto di cardiochirurgia del Ca’Foncello

Treviso. L'infermiera del cuore va in pensione dopo 38 anni: Manuela Mazzon saluta il reparto di cardiochirurgia del Ca’Foncello
TREVISO - Con lei è iniziata e finita un’era iniziata il 14 ottobre 2023. Dopo 38 anni di servizio va in pensione Manuela Mazzon, l’infermiera...

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TREVISO - Con lei è iniziata e finita un’era iniziata il 14 ottobre 2023. Dopo 38 anni di servizio va in pensione Manuela Mazzon, l’infermiera “madrina” del reparto di cardiochirurgia del Ca’Foncello. Una vera e propria monade, lei e il suo reparto, amata e rispettata dai colleghi e dai medici che si sono avvicendati nelle sale operatorie in tanti anni. «Da quando ho iniziato a lavorare al Ca’ Foncello non mi sono mai fermata - racconta Mazzon - se non per le pause di gravidanza. È stato un lavoro bellissimo, con le sue difficoltà, che mi ha anche permesso di trasmettere la mia passione anche a tanti ragazzi che si sono trovati a lavorare insieme a me».


I COLLEGHI
Come Marcello Vezzi, che la ricorda «come una mamma del reparto, sempre buona, paziente e pronta a dare un prezioso consiglio». Un mestiere complesso che può regalare soddisfazioni speciali. «Si fa fatica, questo senza dubbio - conferma Mazzon - ma è un mestiere meraviglioso. A chi verrà dopo di me dico di non abbattersi di fronte agli ostacoli e di andare avanti. Bisogna ritrovare lo spirito di sacrificio perché ne vale davvero la pena». 


FIANCO A FIANCO


«Vorrei ringraziare Marcello, Monica, Sanja, Raffaella e la caposala, Silvia Pellegrini che è sempre stata molto comprensiva. Grazie a tutti loro, che mi sono stati vicini anche nei momenti più difficili, come quando mio marito ha avuto un grave incidente». Ed è con loro che ha festeggiato l’ultimo giorno di lavoro, con un brindisi di “addio” perché ovviamente continueranno ad essere grandi amici al di fuori dell’ospedale. «Vorrei ringraziare anche il Dott.Carlo Valfrè, che mi ha insegnato tante cose agli inizi e il Dott. Minniti che mi è sempre stato vicino e con il quale ho saputo lavorare molto bene». Ma l’esperienza più bella in questi lunghi 38 anni di lavoro è stato il confronto con le nuove generazioni di infermieri. «Loro imparavano da me e io imparavo da loro. Era un continuo scambio di esperienze e di passione». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino