VENEZIA - Michele Ferretto è un pensionato, guadagna mille euro al mese e, per sostenere le spese legate a mutuo, ex moglie e figlio, per quattro mesi ha lavorato come...
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Un caso (di cui ieri sera si è occupato il Tg4) al limite dell'assurdo secondo il pensionato, che lamenta una situazione insostenibile: «Pago 330 euro al mese di mutuo per altri 90 mesi scarsi, ho una ex moglie e un figlio da poco maggiorenne, se dovessi restituire i dodicimila euro che mi chiedono dove finirei a mangiare, dai frati?». Ferretto è altresì consapevole di aver sbagliato e che la legge è tale: «Però, anche la legge può esser errata, perché l'Inps ha accettato la mia registrazione come dipendente, non me l'ha bloccata. E poi ha accettato anche i contributi. Quindi se ho sbagliato io, non sono stato l'unico». Oltre a questo c'è anche il tema della dilazione: «Sono andato alla sede di Mestre, mi hanno detto che a decidere è Venezia. Il giorno dopo ho ricevuto la risposta, mi offrono al massimo una dilazione di cinque anni, quindi duecento euro al mese. Mi chiedo se in così breve tempo siano riusciti a tenere in considerazione tutte le carte che ho presentato».
Ma non è tutto: «A dicembre mi è stata sospesa la pensione, vogliono indietro tutta l'erogazione avvenuta tra gennaio e novembre 2023 e anche questo mese non mi è arrivato nulla. Se non avessi qualche risorsa personale, come potrei fare ad andare avanti?».
Ferretto conferma di voler sistemare la sua posizione, ma chiede che gli si venga incontro: «So che ci sono altri casi come il mio, il problema è che se stiamo tutti zitti, anche altre persone rischiano di incorrere nell'errore». La richiesta è quella di un aiuto che impatti «in maniera meno dolorosa» sulla vita, anche perché l'esigenza è quella di trovare una soluzione «compatibile con la vita, che non mi mettesse in difficoltà, perché non sono andato a rubare o a lavorare in nero, ho solo sbagliato forma contrattuale. Su mille euro, i duecento si sentono eccome».
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Il Gazzettino