I pendolari alla Regione: «Ecco il piano per risolvere i problemi»

(archivio)
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VENEZIA - I pendolari del Veneto scendono in campo uniti sui punti neri del trasporto ferroviario regionale. È quanto stabilito ieri dagli "Stati generali dei pendolari" che si sono incontrati al Palaplip di Mestre. Gli "Stati generali dei pendolari», fondati il 15 febbraio scorso, riuniscono attorno allo stesso tavolo le associazioni Legambiente, Federconsumatori, i comitati dei Pendolari del Veneto Orientale, di Quarto d'Altino e "Treno dei desideri" della linea Conegliano-Vittorio Veneto- Ponte della Alpi, il comitato "Binari Quotidiani" della linea Feltre- Padova, i gruppi "Oderzo si muove", "Trenitardo" e Asu, Associazione degli studenti medi e universitari di Padova. La situazione delle linee che da Padova vanno nel bellunese, per esempio, è sempre più pesante.




Verrà presentato alla Regione Veneto un documento unitario con tutte le proposte e le critiche, molte già raccolte dai vari Comitati, in modo che il fronte dei pendolari non si presenti frammentato. Da più parti si è sottolineato come dalla Regione Veneto i pendolari abbiano bisogno di risposte, non solo promesse. Altra previsione è la costruzione di una piattaforma di discussione in internet, promossa dal team "Trenitardo" sorto dalle associazioni studentesche Asu di Padova e Zoe lab di Venezia. Il sito raccoglie tutte le segnalazioni di ritardi, lamentele, soppressioni e malfunzionamenti di treni, contattabile all'indirizzo: pendolari-veneti@googlegroups.com.



Allo stesso gruppo l'azienda "Sistemi Territoriali", per conto della Regione ha commissionato un monitoraggio "sul campo". Il primo controllo partirà dalla stazione Santa Lucia a Venezia dal 14 al 18 aprile. «Abbiamo chiesto di presenziare alla comunicazione dei dati - conferma Davide Quagliotto di "Trenitardo" - per essere certi che vengano utilizzati nel modo opportuno».



Altro nodo cruciale toccato è il trasporto integrato tra ferro e gomma, sottolineato da Maurzio Billotto di Legambiente «L'obiettivo è una pianificazione e un'integrazione tra la due modalità. Il Veneto è in ritardo rispetto ad altre regioni come Lombardia, Emilia e Toscana che hanno spinto per l'accorpamento dei bacini».



All'incontro ha presenziato Domenico Menna, consulente del dipartimento delle Infrastrutture della Regione Veneto, che a fronte delle criticità ha indicato alcuni aumenti registrati a gennaio: «Più 8 per cento nella linea Portogruaro - Venezia, più 7 per cento nella Castelfranco-Bassano, altri aumenti consistenti sulla linea Venezia- Verona. Stiamo portando avanti una serie di accorgimenti, tra cui un piano degli investimenti per il Bellunese. La Regione non ha il bandolo della matassa per tutto ma stiamo cercando di fare sintesi, senza tirarci indietro». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino