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CALALZO - Dalla giornata di ieri, la tratta ferroviaria tra la stazione di Ponte nelle Alpi Polpet e quella di Calalzo è nuovamente chiusa. E lo resterà per oltre due mesi, per la precisione per 70 giorni, fino a sabato dieci giugno. Si tratta di un intervento, con conseguente stop dei treni, programmato da tempo dal gestore, Rete ferroviaria italiana, e pare propedeutico per lavori di manutenzione all'interno della galleria Monte Zucco. Per i pendolari, studenti e lavoratori, e i molti turisti che, viste le continue code sulla statale D'Alemagna, preferiscono viaggiare sulle rotaie anziché in auto, saranno due mesi di disagi, solo in parte mitigati dal servizio sostitutivo dei pullman, la cui presenza viene conferma dai vari siti web con l'indicazione del quadro orario completo.
LA STORIA
Fatta eccezione per la chiusura imprevista dello scorso gennaio, ogni anno, lungo la tratta vengono effettuati dei lavori, indispensabili sia per la manutenzione ordinaria che per quella straordinaria.
IL PIANO
Come annunciato nell'autunno del 2019, in vista delle olimpiadi invernali di Cortina 2026, è previsto il potenziamento infrastrutturale della linea per migliorare l'accesso all'area dolomitica e tra gli interventi figura il completamento dell'elettrificazione fino a Calalzo, insieme a una totale riqualificazione della stazione e una bretella ferroviaria per evitare l'attuale regresso nella stazione di Ponte nelle Alpi, così da permettere un collegamento diretto da Milano e Venezia. Quella cominciata ieri non è quindi la prima chiusura programmata né sarà l'ultima. Al netto dei disagi dei mesi di sospensione dei treni, i vari cantieri autorizzano a guardare con ottimismo al futuro: gli investimenti costanti e continuativi lungo la tratta potenziano e mettono in sicurezza la linea, allontanando lo spettro, spesso ventilato nel passato, della chiusura definitiva della ferrovia per il Cadore. La nuova chiusura tra Ponte nelle Alpi Polpet e Calalzo si somma a quella tra Feltre e Montebelluna, dove i treni sono fermi dallo scorso 26 febbraio.
IL DIBATTITO
In questi giorni di dibattito sullo sbocco a nord della provincia di Belluno, che significa del Veneto, in molti hanno evidenziato come la priorità siano il miglioramento della viabilità esistente, il completamento delle varianti D'Alemagna cantierate o programmate e il potenziamento della ferrovia, con un collegamento ferroviario a doppio binario Venezia-Monaco. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino