MONTEBELLUNA - Pakistano 21enne, residente in Toscana, ha agganciato due minorenni, di 13 anni, del montebellunese, usando Instagram. E le ha convinte a girargli foto in...
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MONTEBELLUNA - Pakistano 21enne, residente in Toscana, ha agganciato due minorenni, di 13 anni, del montebellunese, usando Instagram. E le ha convinte a girargli foto in atteggiamenti senza veli e in pose esplicite che lasciavano davvero ben poco all’immaginazione. Le due ragazzine avrebbero fatto quanto veniva loro richiesto da quel ragazzo che avevano conosciuto in rete, mettendosi nelle pose che lui chiedeva di assumere e lasciando cadere i veli, uno dopo l’altro.
Il 21enne, non contento, si sarebbe fatto girare anche dei video e poi avrebbe minacciato entrambe, usando praticamente sempre la stessa tipologia di messaggi. «Se mi blocchi è finita per te». E, ancora più esplicito: «Forse non hai capito, domani tutti vedranno i video». Le richieste del pakistano erano precise e arrivavano dopo un po’ di tempo dalla conoscenza con queste poco più che bambine. A lui erano note le storie delle ragazzine, che con lui si confidavano, e pure la loro giovanissima età.
I fatti si erano svolti tra il giugno e l’agosto del 2020.
Ieri in tribunale è iniziato il processo al pakistano, residente a Prato ma di fatto scomparso dopo l’apertura del processo. È accusato di pornografia minorile, un reato per il quale è prevista una pena che va da sei a dodici anni. Nell’estate del 2020 il giovane, avrebbe conosciuto due ragazzine di 13 anni, attraverso il portale Istangram. Dopo averle corteggiate per un po’ di tempo il ragazzo le avrebbe convinte a inviare fotografie che le ritraevano in pose compromettenti. Poi la richiesta di altre immagine, che la Procura ipotizza fossero destinate al suo soddisfacimento sessuale.
Ma le due giovani, probabilmente capito che si trattava soltanto di un maniaco, rifiutano. È a quel punto che il pakistano sarebbe passato alle minacce. «O me le mandate o io le divulgo» sarebbe stata una delle minacce. «Se mi fai girare il c...ti rovino» avrebbe scritto in alcuni messaggi inviati alla chat di una delle vittime, mentre all’altra, che aveva proceduto agli invii sia di foto che di video tramite whatsapp ma che poi aveva smesso, avrebbe promesso di divulgare i video in internet.
Il Gazzettino