Violenze e sevizie ai bambini piccoli: l'orrore nascosto in 30mila files

Violenze e sevizie ai bambini piccoli: l'orrore nascoto in 30mila files
TRIESTE - La Polizia di Stato di Trieste ha arrestato un 52enne goriziano, denunciato due persone una a Napoli ed una a Padova, sequestrato criptovalute e decine di migliaia di...

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TRIESTE - La Polizia di Stato di Trieste ha arrestato un 52enne goriziano, denunciato due persone una a Napoli ed una a Padova, sequestrato criptovalute e decine di migliaia di files di pornografia minorile, nell'ambito dell'Operazione "Web Oscuro", eseguita oggi - martedì 22 giugno 2021 - dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni - Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia Online (C.N.C.P.O).

La perquisizione eseguita nei confronti dell'arrestato, che aveva accuratamente protetto i suoi account e i suoi sistemi con tecniche di anonimizzazione, consentiva di rinvenire più di 30.000 files pedopornografici con bambini, anche molto piccoli, raffigurati mentre venivano sottoposti a violenze e sevizie.

Gli agenti della Polizia Postale hanno anche trovato duemila chat contenenti richieste di scambio di materiale pedopornografico. In questi messaggi l'uomo arrestato proponeva ad interlocutori nel dark web cataloghi raffiguranti minori che sarebbero stati disponibili per incontri sessuali dal vivo. È stato inoltre trovato un wallet, un portafoglio per la gestione delle criptovalute, dove confluivano i proventi della vendita del materiale multimediale raffigurante i minori. Sono ancora in corso accertamenti, anche di carattere internazionale, per riscontrare l'effettiva e reale disponibilità dei minori proposti nei cataloghi e per identificare gli altri interlocutori dell'arrestato, secondo quanto riferito.

Le due persone denunciate, in provincia di Padova e a Napoli, hanno scambiato messaggi con l'arrestato per organizzare - in un caso - un incontro con minori di 14 anni per scopi sessuali e per ricevere materiale pedopornografico. Le perquisizioni a loro carico, eseguite con la collaborazione della Polizia Postale di Venezia e di Napoli, hanno consentito di sequestrare numerosi dispositivi informatici contenenti materiale pedopornografico, oltre agli account utilizzati.

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Il Gazzettino