Scandalo in Alto Adige, il vescovo accoglie un prete americano accusato di pedofilia: «Ho commesso un errore»

Scandalo in Alto Adige, il vescovo accoglie un prete americano accusato di pedofilia: «Ho commesso un errore»
BOLZANO – Il caso di un prete americano trasferito in Italia – in Alto Adige a Bolzano – tre anni fa, dopo che aveva avuto rapporti sessuali con un ragazzino...

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BOLZANO – Il caso di un prete americano trasferito in Italia – in Alto Adige a Bolzano – tre anni fa, dopo che aveva avuto rapporti sessuali con un ragazzino minorenne sta sconvolgendo l'Alto Adige. Ad avere autorizzato il passaggio definitivo era stata la Congregazione della Fede non ravvedendo impedimenti canonici e avendo configurato quella vicenda in un abuso di potere da parte del sacerdote e non  come abuso sessuale, poiché tra il prete e il 17enne vi sarebbe stato un legame consensuale. Per questo non venne mai aperta una indagine previa. 

Tre anni fa padre Thimoty Meehan, legionario di Cristo, di nazionalità americana, fu così autorizzato ad entrare a far parte della diocesi di Bolzano, e il vescovo, Ivo Muser, senza avvertire né i parroci e nemmeno la Commissione diocesana per gli abusi istituita nel 2010, lo mise a lavorare in una parrocchia a contatto con dei ragazzi nonostante il fascicolo pesante che lo accompagnava. 

Solo quando, nell'estate scorsa, questo caso è affiorato pubblicamente prima negli Stati Uniti e successivamente a Bolzano, attraverso alcuni articoli del Dolomiten e di Neue Südtiroler Tageszeitung, il vescovo Ivo Muser è intervenuto sollevando il prete americano dall'incarico in parrocchia. Ora l'accusa alla Chiesa è di aver coperto questo sacerdote e non essere stata trasparente. 

In questi giorni Muser ha ammesso l'errore in una intervista alla Rai di Bolzano spiegando di avere agito solo dopo aver chiesto alla Congregazione per la Dottrina della Fede un parere. Dal punto di vista canonico il sacerdote poteva essere incaricato a svolgere incarichi tra la gente e in parrocchia. «Il mio errore fondamentale è che non ho consultato il comitato per la protezione dei minori e non ho nemmeno informato le parrocchie responsabili» ha detto Muser.

Nel frattempo a Bolzano il caso è finito in politica ed è partita una mozione intitolata «Il coraggio di fare i conti con gli abusi sessuali su minori e adulti bisognosi di protezione nella chiesa e nelle istituzioni pubbliche dell'Alto Adige». Alla base di questa mozione c'è lo choc che ha provocato il recente rapporto sugli abusi nell'arcidiocesi di Monaco presentato pochi giorni fa e che ha investito persino l'allora cardinale Joseph Ratzinger. 

Il comitato per la tutela dei minori di Bolzano da quando è stato istituito nel 2010 ha segnalato finora 100 casi di violenze. 


 

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Il Gazzettino