Assistenza pediatrica, avanti adesso c’è posto

La Federazione dei medici pediatri rassicura i genitori dopo il caso che ha messo in subbuglio Porcia e Roveredo: negli ambulatori pordenonesi adesso c'è posto
Non esiste alcun allarme pediatri: gli Ambiti territoriali sono stati ampliati e, nonostante i pensionamenti, con uno sforzo maggiore riusciamo ad accogliere tutte le...

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Non esiste alcun allarme pediatri: gli Ambiti territoriali sono stati ampliati e, nonostante i pensionamenti, con uno sforzo maggiore riusciamo ad accogliere tutte le richieste».


Fimp Pordenone (Federazione italiana medici pediatri) scende in campo per fare luce sulla disinformazione crescente che dai social si ribalta negli studi. Nelle ultime settimane infatti diversi ambulatori pediatrici del Pordenonese sono subissati da telefonate di genitori che temono di perdere il diritto all’assistenza pediatrica.

 

   

«NESSUN PROBLEMA»
I professionisti raccontano che sempre più spesso ci si affida alle informazioni che dilagano su internet invece di documentarsi su siti affidabili, in primis quello dell’Azienda sanitaria Friuli Occidentale. E così un “post” si traduce in una pioggia di telefonate agli ambulatori da parte di genitori che temono non poter contare più su un pediatra soltanto perché il loro è in via di trasferimento.
«Care mamme e cari papà – fanno sapere da Fimp Pordenone, che raggruppa la quasi totalità dei pediatri del Friuli Occidentale – siamo venuti a conoscenza della vostra preoccupazione riguardo la presa in carico dei vostri bambini e vogliamo rassicurarvi che non c’è alcuna difficoltà ad iscrivere i bambini dal pediatra e a farli seguire nel corso degli anni. I pediatri della Fimp dell’Ambito del Noncello, nel rispetto delle norme nazionali e regionali, si sono prontamente attivati per garantire ad ogni bambino la possibilità di scegliere uno o più pediatri. Dal 1° gennaio in provincia di Pordenone infatti l’Ambito coincide col Distretto: l’obiettivo è favorire l’integrazione sociosanitaria come prevede una legge nazionale e regionale e dai Lea e garantire una collaborazione tra i vari operatori e ampliare l’offerta».
E ancora: «Concretamente, mentre prima un bambino di Roveredo poteva scegliere solo un pediatra di Roveredo o al massimo di Porcia, un bambino di San Quirino solo un pediatra di Cordenons, ora un genitore può rivolgersi a uno dei nove pediatri dell’Ambito: attualmente hanno posto ben cinque pediatri e, con numeri alla mano, considerata anche la natalità, ci sarà posto per accogliere tutti i bambini dell’Ambito che necessitano di un pediatra ora e in futuro. Per i bambini dell’ambito Livenza, su nostra proposta, ci sarà anche un pediatra a Fontanafredda. Nessun bambino rimarrà senza pediatra».
POLEMICHE INFONDATE


Le polemiche quindi sono del tutto infondate e quasi sempre frutto di disinformazione: è accertato che, dal calcolo secondo gli accordi collettivi nazionali e accordi integrativi regionali, i pediatri in servizio nel Distretto del Noncello sono in grado di accogliere tutti gli assistiti minori residenti che rimangono senza medico a seguito del trasferimento. A fronte di 9.906 minori residenti assistiti dai pediatri nel distretto, c’è una ricettività di 10.670 posti da parte dei pediatri in servizio che in regione hanno un massimale di 1.200 assistiti a medico, secondo l’accordo regionale del 2011. Il momento storico che stiamo vivendo - evidenziano i pediatri - non è dei più adatti per seminare paure ingiustificate che vengono scaricate sui bambini, i quali già si portano dietro il peso emotivo dell’emergenza Covid. Si deve cercare invece di trasmettere loro tutta la positività possibile in un periodo seppur complicato».
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Il Gazzettino