Acre odore di plastica: sono i cinesi che bruciano rifiuti in casa

Cinesi bruciano rifiuti in casa a Pederobba
PEDEROBBA - Brucia i rifiuti dietro casa. Scatta la sanzione ma non solo. Fin dalle prime ore di domenica mattina, a Pederobba si respirava un forte odore acre. Ciò ha...

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PEDEROBBA - Brucia i rifiuti dietro casa. Scatta la sanzione ma non solo. Fin dalle prime ore di domenica mattina, a Pederobba si respirava un forte odore acre. Ciò ha indotto i cittadini a segnalare oltre che il diffuso disagio anche l'epicentro del problema: un'abitazione di via Montelletto abitata da dei cittadini cinesi che hanno lì anche la propria attività lavorativa. «Ho ricevuto diverse segnalazioni - commenta l'assessore all'ambiente Fabio Maggio - Così mi sono subito recato sul posto. Nel retro dell'abitazione abitata da alcuni extracomunitari si stava consumando un falò. C'era un forte odore di plastica bruciata ed era evidente che ciò che veniva bruciato erano rifiuti». Allertati, i vigili urbani sono giunti sul posto ed hanno avviato l'iter sanzionatorio. «Al momento - prosegue l'assessore - l'entità delle sanzioni non è stata definita, dato che si stanno valutando le irregolarità compiute, che sono molteplici». E ancora: «Bruciare rifiuti o residui in genere - spiega Maggio - per qualcuno è una prassi ma a Pederobba non è semplicemente tollerabile. I rifiuti, tutti, vanno conferiti correttamente. Ne va della salubrità dell'ambiente e della pulizia del nostro territorio».



GUARDIA ALTA

Poi prosegue: «Ci saranno controlli ancora più rigidi. Lo dico senza mezzi termini: chi sgarra sarà perseguito duramente. In questo caso e in altri stiamo anche valutando la possibilità di sollevare contestazioni di natura penale». Poi l'assessore fa riferimento al senso civico dei cittadini. «Li ringrazio - dice - perché dimostrano di avere grande sensibilità ambientale e sono i primi tutori dell'ambiente, ma ringrazio anche la polizia locale, intervenuta tempestivamente». Da tempo Pederobba ha avviato azioni di contrasto agli ecovandali come il numero verde ambientale. «Questo - continua Maggio - ha consentito di aumentare la sensibilità dei cittadini, coinvolgerli nella tutela del territorio, contenendo gli abbandoni, individuandoli e rimuovendoli velocemente». E questo non è il primo caso. Mesi fa, ad esempio, era stato beccato un tipo che aveva riversato 30 sacchi di immondizia sulle rive del Piave. Un episodio subito segnalato dai volontari dell'Associazione Caimani del Piave che aveva permesso a Contarina e Comune di avviare le verifiche e risalire al colpevole, un residente in un Comune limitrofo, che non si era fatto fermare neppure dal fatto che quello è luogo di assoluto pregio.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino