Pedemontana, firmato il protocollo. Zaia: «I pedaggi alla Regione, ecco come sarà gestita»

Salvini con Zaia
VENEZIA - «È un accordo di responsabilità per allinearsi alle direttive nazionali e anti-corruzione per una lotta vera all'infiltrazione mafiosa e alla...

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VENEZIA - «È un accordo di responsabilità per allinearsi alle direttive nazionali e anti-corruzione per una lotta vera all'infiltrazione mafiosa e alla corruzione». Così il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha spiegato il significato della firma al protocollo di sicurezza sulla Pedemontana, apposta assieme al ministro Salvini. «Le opere pubbliche - ha aggiunto - si possono fare con il rigore delle applicazioni delle leggi. La Pedemontana è la più grande opera pubblica in Italia: 94 km, 14 caselli, 36 Comuni coinvolti. Un investimento da 2.258 miliardi di euro, di cui 614 di finanziamenti nazionali, 300 mln regionali e il rimanente da un privato. Solo per gli espropri la spesa è stata di 330 mln per oltre il 70% già concessi agli interessati. Al concessionario - ha ricordato Zaia - non vanno i pedaggi, che saranno invece incamerati dalla Regione, ma un canone di 153 mln all'anno sulla base di un flusso stimato in 24mila auto giornaliere. Il 50% sono già stati investiti nell'opera, il cui primo tratto di 7 km, Breganze-Marostica, sarà aperto entro ottobre. Poi via via saranno aperti gli altri tratti fino al completamento dell'opera prevista per il 2020».


IL MINISTRO -  «Stiamo lavorando con impegno per dare un seguito al plebiscito per l'autonomia deciso dai veneti» ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini a Venezia per la firma del  protocollo della Pedemontana veneta «Nel governo c'è poco da parlare, siamo al lavoro con fiscalisti, giuristi e costituzionalisti per evitare che poi il giorno dopo ci siano ricorsi, ma non vedo l'ora di firmare le richieste di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, ma anche tutte le altre regioni che spero seguiranno, come competenze e come soldi. Perchè è chiaro che con le competenze devono arrivare anche i soldi per gestirle», ha concluso Salvini.


CRITICHE M5S - Il capogruppo regionale grillino Jacopo Berti commenta: 
«Vi ha fatto venire il voltastomaco sapere quanto guadagnano i Benetton dalle Autostrade? Bene, preparatevi ad affrontare la dura realtà: chi gestirà la Pedemontana veneta guadagnerà il doppio. Un utile del 47% garantito dai contratti stipulati con la Regione Veneto e senza alcun rischio imprenditoriale! Parliamo di 5,7 miliardi di euro, una cifra immorale. Per i veneti la Pedemontana sarà due volte più costosa di qualsiasi autostrada italiana perché a fronte di un costo per il costruttore di 2,5 miliardi, noi cittadini gliela pagheremo 12,1 miliardi di euro. È tutto nero su bianco, garantito da un bel contrattino che dà in concessione la Pedemontana a Sis per 39 anni. Un contratto che piazza sul capo del socio pubblico, ovvero la Regione – ovvero i veneti, fino a prova contraria – tutti i rischi d’impresa che invece dovrebbe accollarsi il socio privato. Lo dice anche la Corte dei Conti! Cosa vuol dire tutto questo? Vuol dire che Zaia sta facendo a Sis un favore addirittura doppio rispetto a quello che il Pd ha fatto ai Benetton con i contratti sulle autostrade. Il Ministero delle infrastrutture è già stato avvertito e io farò di tutto perché questo scempio sia fermato una volta per tutte». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino