VENEZIA - Malgrado i rilievi dell’opposizione, sulla Pedemontana la maggioranza tira dritto. Ieri non c’è stato bisogno di utilizzare tutte le otto ore...
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I due provvedimenti sono stati approvati con i voti favorevoli di Lega Nord, Zaia Presidente, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Siamo Veneto. Partito Democratico e Moretti Presidente si sono espressi contro, mentre Movimento 5 Stelle, Area Popolare, Lista Tosi, Veneto del Fare e Movimento Democratico e Progressista sono usciti. «Ci saremmo aspettati proposte alternative, ma non ne sono arrivate, per cui siamo pronti ad andare al voto su una misura che riteniamo di buon senso anche perché limitata ad un solo anno», commenta la capogruppo zaiana Silvia Rizzotto, che sarà relatrice dei due testi (controrelatore il dem Graziano Azzalin). «Invece rispetto ai 300 milioni da sborsare tutti nel 2018, abbiamo chiesto di spalmare questo contributo in tre anni: avremmo alleggerito di molto la manovra sulle tasche dei veneti, ma le risposte non sono arrivate», ribatte lo speaker dem Stefano Fracasso.
La distanza tra i due fronti resta incolmabile. «Bisogna concludere un’opera fondamentale per i veneti», insiste lo zaiano Francesco Calzavara. «Ma il privato non ha messo niente e non è giusto che dobbiamo essere noi con le tasse a far andare avanti questo cantiere», replica il dem Andrea Zanoni. Concorda il capogruppo pentastellato Jacopo Berti: «Deve essere un sogno fare affari con la Regione Veneto: paga il pubblico e i ricavi se li tiene il privato». Dura la reazione della leghista Elisa De Berti, assessore alle Infrastrutture: «È falso. Il concessionario ha speso sino a oggi tra i 150 e i 200 milioni. Dicono che Zaia vuole salvare il concessionario e invece Zaia è impegnato solo a salvare l’opera che tutti i sindaci dei Comuni attraversati dal tracciato e le diverse associazioni imprenditoriali considerano fondamentale».
Il tosiano Andrea Bassi è preoccupato: «Questo ulteriore contributo pubblico può alterare l’aggiudicazione originaria, si profila un contenzioso dall’esito imprevedibile». Mentre la tosiana Giovanna Negro accusa la segretaria generale alla Programmazione Ilaria Bramezza di «grave inerzia», la morettiana Cristina Guarda chiede che venga data «priorità assoluta agli indennizzi degli espropriati, altrimenti il costo a carico della Regione lieviterà ancora» e l’indipendentista Antonio Guadagnini auspica che «i volumi di traffico siano rispettati e che quindi non sia la Regione a ripianare i mancati introiti del concessionario». È in questo clima che si andrà in aula fra cinque giorni, dato che ieri in conferenza dei capigruppo non è stata portata la richiesta del Pd di rinviare la “maratonina”. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino