Pedemontana Veneta: adesso i soldi per completare i 94 chilometri

Pedemontana Veneta: adesso i soldi per completare i 94 chilometri
Pedemontana Veneta: adesso i soldi per completare i 94 chilometri e mezzo di superstrada a pagamento tra Treviso e Vicenza ci sono. Ieri la società della famiglia Dogliani...

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Pedemontana Veneta: adesso i soldi per completare i 94 chilometri e mezzo di superstrada a pagamento tra Treviso e Vicenza ci sono. Ieri la società della famiglia Dogliani ha annunciato di aver perfezionato con successo l'emissione del bond a due tranche per il finanziamento della Pedemontana. L'importo totale emesso di 1.571.000.000 euro verrà utilizzato per coprire i costi di costruzione, i costi del finanziamento, costi attesi, spese fiscali, costi attesi durante la fase di costruzione e altri costi connessi con il progetto. Le obbligazioni sono quotate presso il listino della Borsa di Dublino (Irish Stock Exchange). Si tratta di due tranche obbligazionarie rispettivamente da 1.221 milioni di euro, in scadenza nel 2047, con un tasso del 5%, e una subordinata decennale da 350 milioni, al tasso dell'8%, con scadenza 2027. L'operazione di emissione obbligazionaria è stata curata da J.P. Morgan, con l'assistenza di Banca IMI, Santander e Banca Akros - Gruppo Banco BPM. L'8 novembre scorso c'era stato il pricing, cioè il lancio del bond sul mercato finanziario; ieri l'operazione si è conclusa con il settlement, vale a dire che i soldi sono entrati fisicamente in cassa alla società. L'aspetto singolare è che a credere nella Pedemontana sono stati gli investitori stranieri: pare che quelli italiani siano solo il 20%. Del resto la prima a non credere nell'operazione è stata Cassa depositi e prestiti (Cdp), un'assenza che negli ambienti politici e finanziaria non è passata inosservata, tanto più che neanche tre mesi fa Cdp ha messo 300 milioni di dollari per realizzare un centro commerciale a Dubai, opera che sarà realizzata da Salini Impregilo, la diretta concorrente della società dei Dogliani.


SODDISFAZIONE
Nel silenzio tombale della politica veneta, l'unico commento ieri è arrivato dal governatore Luca Zaia: «Con la chiusura dell'operazione di collocamento dei bond da parte di JP Morgan per il finanziamento privato della Superstrada Pedemontana Veneta, una delle opere viarie strategiche per il Paese e per la Regione può dirsi avviata verso la definitiva realizzazione. La conclusione dei lavori avverrà entro il 2020». «Abbiamo lavorato - ha aggiunto - per migliorare definitivamente l'intesa con il concessionario: la Regione pagherà un canone di disponibilità ma diverrà titolare degli incassi da pedaggio. Ma soprattutto la mia soddisfazione è di aver salvato i cantieri e di aver evitato che una grande incompiuta divenisse una dolorosa ferita sul territorio». Soddisfatto il commissario Marco Corsini: «Un'opera che dal 2009 attendeva di essere ritenuta appetibile dal mondo finanziario, dopo 8 anni ci è riuscita con l'intervento della Regione Veneto. Quello della Pedemontana può diventare un modello per le prossime infrastrutture». Concetto espresso anche da Matterino Dogliani, presidente del Consorzio Sis: «Pedemontana Veneta ha aperto la strada a questa forma di finanziamento che, pensiamo, rappresenterà il futuro per gli investimenti infrastrutturali in Italia».

SASSOLINI
È stato l'ad di Fininc (una delle società del Consorzio), Claudio Dogliani, affermando che si tratta del «primo Greenfield project bond a livello europeo senza rating o credit enhancement istituzionale», a sottolineare l'assenza nell'operazione del pubblico. Chiaro riferimento a Cassa Depositi e Prestiti, società il cui azionista di maggioranza è il ministero dell'Economia e delle Finanze. È vero che Cdp ha erogato il mutuo da 300 milioni alla Regione Veneto per contribuire alla costruzione dell'opera, ma non è neanche passato inosservato il fatto che l'assenza di Cdp potrebbe aver influito sulla scarsa partecipazione degli investitori italiani. In compenso Cdp lo scorso settembre, con un finanziamento di 300 milioni di dollari, ha promosso il primo lotto di un centro commerciale che sarà realizzato negli Emirati Arabi, a Dubai, da Salini Impregilo, la società che dal 2012 al 2015 era presieduta dall'attuale presidente di Cdp Claudio Costamagna. Trattasi della stessa Salini Impregilo rivale del Consorzio Sis che ha chiesto al Tar di annullare la nuova convenzione stipulata con la Regione. Nessun commento da parte di Achille Variati, il sindaco di Vicenza e presidente dell'Upi che siede nel cda di Cdp. In passato Variati aveva sottolineato che Cdp fa «valutazioni tecniche e non politiche».

STOP PENTASTELLATO

Nel giorno in cui sono arrivati i soldi per finire la Pedemontana, il M5s ha reso noto che se andrà al Governo la bloccherà: stop a «13 opere inutili», tra cui appunto la Pedemontana. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino