Pedemontana, costi nel mirino della Corte dei Conti: enti a Roma

Pedemontana, costi nel mirino della Corte dei Conti: enti a Roma
Più che una relazione è una gragnuola di contestazioni e considerazioni di vario genere, ma sempre negative, sulla gestione dell’iter per la realizzazione della Pedemontana....

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Più che una relazione è una gragnuola di contestazioni e considerazioni di vario genere, ma sempre negative, sulla gestione dell’iter per la realizzazione della Pedemontana. Pagine e pagine che serviranno a chiarire la vicenda della "superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta", come da titolo: lunedì 21 dicembre, davanti alla sezione centrale di controllo della Corte dei conti a Roma. Un momento decisivo.

Ad ascoltare la relazione redatta dal consigliere Antonio Mezzera sono stati chiamati rappresentanti di ministeri, il commissario, la Regione Veneto, una quarantina di sindaci, le associazioni ambientaliste, tra gli altri. Ma quelle pagine hanno già dato fuoco alle polveri. Ci ha pensato per primo il consigliere regionale del Pd, Andrea Zanoni, che ha subito definito "impietose" le quasi 160 pagine che non fanno sconti a nessuno, pubblicate "dopo due anni di indagini e di innumerevoli richieste di dati".
Basta leggere il sommario per farsi un’idea della pesantezza delle considerazioni svolte.
I capitoli sono tutto un programma. Si va da "Il lento iter dell’opera" alla "Faticosa evoluzione del progetto", dalle "Carenze progettuali" a "I ricorrenti dubbi sulla sostenibilità finanziaria dell’opera", dal "Costante incremento dei costi di realizzazione" alle "Carenze di rendicontazione". Una crescendo di critiche più che un susseguirsi di titoli, uno stillicidio di giudizi sistematicamente negativi più che un’analisi dei pro e dei contro.
E nella sintesi, l’accoppiata aggettivo-sostantivo è altrettanto chiara: "ripetuti ripensamenti", "presunta urgenza", "controlli assenti", "continue rielaborazioni" e via di questo passo. Senza contare, come aggiunge Zanozi, che i costi "partiti da meno un miliardo sono arrivati a tre».
«E’ un’inchiesta che va avanti da tempo - dice Silvano Vernizzi, il commissario della Pedemontana - certo che ho la relazione. Per correttezza intendo rispondere alla Corte e solo dopo spiegherò quel che ho detto».

In sostanza un no comment, anche se dalla struttura filtra una posizione abbastanza chiara. Si fa notare che quelle pagine mettono nel mirino un po’ tutto e tutti con una filosofia di fondo: per il relatore non c’è nessuno che non ha sbagliato. Possibile? Di fatto a Roma, di fronte alla posizione del relatore, ce ne sarà un’altra speculare ma contraria. La parola d’ordine è "nessun turbamento". E si sottolinea che non ci si troverà di fronte a una sentenza. Il consigliere Zanoni la pensa in altro modo: «Finalmente verrà fatta chiarezza sui troppi lati oscuri di questo progetto di superstrada a pedaggio - e continua - Mancano 10 giorni a questo momento di verità di grande importanza. Un momento di trasparenza su questa grande opera che rischia di fare la fine della Brescia-Bergamo-Milano, cioè di diventare accessibile a pochi a causa degli alti costi di pedaggio». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino