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VIGONOVO – La pecora “Dolly”, sopravvissuta per 25 giorni dopo essere caduta all’interno un pozzetto in cemento profondo due metri e con i lati di appena 60 centimetri. Il cane bracco ungherese “Cesare” di 5 anni che l’ha scoperta e che abbaiando ha avvertito della sua presenza il padrone Adrian. La pecora Dolly (battezzata così dopo il salvataggio), il cane Cesare e il suo padrone Adrian sono i protagonisti di una storia che ha dell’incredibile.
«Ancora qualche ora e sarebbe morta - hanno detto i veterinari del Servizio di sanità animale dell’Ulss 3 Serenissima di Dolo che hanno preso in cura Dolly - E’ comunque impossibile che la pecora abbia potuto sopravvivere senza bere e mangiare per così tanto tempo».
«Potrebbe però avere trovato un po’ d’acqua stagnante sul fondo del pozzetto e qualche erbaccia al suo interno, con le quali ha potuto alimentarsi un po’ - dice Adrian - Prima che la temperatura scendesse anche fino a quattro gradi sotto zero, era anche piovuto e molto probabilmente all’interno del tombino è caduta un po’ d’acqua».
IL SALVATAGGIO
Sul quel terreno Adrian, un operaio 48enne di Vigonovo, nei giorni scorsi aveva portato a passeggiare il proprio cane Cesare. Ad un certo punto l’animale ha puntato un punto ben preciso dell’area e lì si è bloccato, abbaiando furiosamente e volgendosi verso l’uomo per richiamarne l’attenzione. Visto che nonostante i richiami l’animale non si voleva allontanare da quel posto, Adrian è andato a verificare cosa attirasse Cesare in maniera così ostinata. Solo allora si è accorto che in fondo al pozzetto c’era una pecora, che senza belare e con gli occhi all’insù sembrava chiedere aiuto. Essendo il pozzetto troppo profondo per intervenire da solo, Adrian ha chiesto aiuto ad un collega di lavoro. Poiché neppure in due ci sono riusciti, hanno chiamato i vigili del fuoco.
Una squadra di pompieri proveniente da Mira, una volta sul posto, hanno quindi provveduto al recupero della pecora. L’animale era esanime e non si reggeva in piedi. Solo dopo un’ora, durante la quale ha bevuto abbondantemente, brucato un po’ d’erba e mangiato un po’ di granaglie, è riuscita ad alzarsi e a reggersi sulle proprie gambe. Successivamente Dolly è stata prelevata dal servizio veterinario di Dolo e una volta verificato il suo buon stato di salute, è stata affidata ad una fattoria didattica della Riviera del Brenta.
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