Pavanello è il nuovo vescovo Cerimonia a Vicenza con Parolin

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ROVIGO - Pierantonio Pavanello è vescovo: la prossima guida della Diocesi di Adria-Rovigo ha ricevuto ieri, nella sua Vicenza, l'ordinazione episcopale davanti a tanti...

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ROVIGO - Pierantonio Pavanello è vescovo: la prossima guida della Diocesi di Adria-Rovigo ha ricevuto ieri, nella sua Vicenza, l'ordinazione episcopale davanti a tanti fedeli, molti dei quali accorsi dal Polesine, terra in cui è chiamato a svolgere il suo primo mandato apostolico.

Docente di diritto canonico, cancelliere della Diocesi di Vicenza, giudice del tribunale regionale ed esperto di relazioni matrimoniali, dopo 34 anni di presbiterato, monsignor Pavanello ha compiuto un passaggio importante, entrando ufficialmente nell'episcopato.

A celebrare la cerimonia solenne, durata oltre due ore in una cattedrale gremita, il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin, appena rientrato dal viaggio pastorale in Messico nel quale ha affiancato Papa Francesco. Il cardinale Parolin, vicentino, amico e coetaneo di Pavanello, ha usato parole di affetto e incoraggiamento nei confronti del nuovo presule, dicendosi «lieto di ordinare il caro amico Pierantonio» e ricordando di aver pensato a lui una settimana fa quando Papa Bergoglio nella chiesa di San Maria di Guadalupe aveva esortato i vescovi a essere veri vescovi. «In quell'occasione ho pregato molto per lui» ha confidato Parolin.

Monsignor Pavanello era emozionato ma allo stesso tempo posato. Ha seguito con partecipazione il complesso rituale liturgico previsto per l'ordinazione episcopale. Ad officiarla il cardinale con il vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol e quello uscente di Adria-Rovigo Lucio Soravito De Franceschi. Alle loro spalle quasi tutti i vescovi del Triveneto, compreso il patriarca di Venezia Francesco Moraglia. Tra i banchi tanti polesani, accorsi nel capoluogo berico sui pullman organizzati dalle diverse parrocchie o con mezzi propri. Tra questi il sindaco di Adria, Massimo Barbujani, in prima fila, e la senatrice Emanuela Munerato. Non era presente invece il primo rappresentante del capoluogo, Massimo Bergamin. Terminata la proclamazione del Vangelo, Pavanello si è prostrato a terra, mentre veniva invocata la protezione dei santi con il canto delle litanie, momento cardine dell'intero rito.
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Il Gazzettino