Treviso. Il «predicatore» del binario 9 della stazione dei treni, urla e grida spaventando i pendolari

Treviso. Il «predicatore» del binario 9 della stazione dei treni, urla e grida spaventando i pendolari
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TREVISO - Lo chiamano “Il predicatore”. Un ragazzo straniero dell’età apparente tra i 25 e i 30 anni vestito con una felpa viola tutte le mattine si acquartiera lungo il nuovo sottopasso che arriva al binario 9 della stazione. L’attenzione dei passeggeri è attirata dalle grida e dalle urla che questo ragazzo, con evidenti problemi psichici, lancia al vento. Ma anche dalla pericolosa vicinanza ai binari. «È un soggetto conosciuto - risponde la Polfer alle chiamate dei passeggeri - ogni giorno arriva in stazione e fa le sue prediche. Ma non ha mai importunato nessuno, nè si è reso protagonista di atti vandalici non ci sono problemi per la sicurezza». La Polfer non ha informazioni circostanziate sulla natura del suo stato, cioè se si tratti di un problema psichico o sia dovuto all’assunzione di stupefacenti o alcool. Senza dubbio il ragazzo ha bisogno di essere aiutato, anche perchè stare all’addiaccio in felpa tutto il giorno con queste temperature potrebbe portarlo ad un principio di congelamento.


IL PROBLEMA
Nessuna sa esattamente da dove provenga, ma sono ormai mesi che bazzica Treviso. A un controllo fatto due mesi fa è risultato avere i documenti in ordine. Di lui si è occupato anche il Comune, per quanto ha potuto. «Per qualche tempo - dice l’assessore Gloria Tessarolo - ha anche usufruito di nostri servizi come la mensa pubblica o il dormitorio, poi è sparito, forse sta andando da altre parti. Non conosciamo esattamente la sua storia, ma l’ultima volta che è stato controllato aveva i documenti in ordine. È uno di quei casi al limite che teniamo monitorati». I Servizi sociali più di tanto non possono fare. Il “predicatore” è magari esuberante, ma non aggressivo. E fino a quando non commetterà qualche atto illecito nessuno potrà fare nulla: «Non possiamo obbligarlo a farsi aiutare se non vuole. Purtroppo i protocolli in questo caso sono molto precisi. Nel caso in cui dovesse invece esserci bisogno di un intervento, poi si aprirebbero varie strade da percorrere. È evidente che si tratta di una persona che ha bisogno di aiuto, ma non possiamo forzarlo se non vuole», precisa l’assessore.


L’INTERVENTO


Intanto il “predicatore”, che praticamente ogni mattina arringa chi arriva in stazione, viene tenuto sotto controllo con tanta discrezione. Tutti conoscono la sua situazione, tutti hanno ben presente che ha bisogno di aiuto ma nessuno può fare nulla fino a quando non sarà lui a fare il primo passo. 
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Il Gazzettino