Nicoletta Strambelli, più conosciuta come Patty Pravo, ha appena superato la boa dei 50 anni di folgorante carriera: e non ha nessuna intenzione di fermarsi, anche dopo 149...
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Con quale di questi artisti c'è stata più affinità?
«Difficile fare una classifica: Sangiorgi mi ha regalato "A Parte Te" per il mio compleanno. Con Gianna Nannini siamo amiche da una vita e ci siamo divertite. Quello che mi ha più stupito è Zibba che mi ha ascoltato per mezz'ora seduto sul mio divano, poi mi ha detto "vado" ed è tornato dopo due ore con un pezzo perfetto».
Com’è andato il tour di "Eccomi"?
«Molto bene. Finalmente il pubblico non canta con me solo "Pensiero Stupendo", "La Bambola" o "Pazza Idea". Ora conosce anche i pezzi inediti del nuovo album. È una soddisfazione ed è divertente. Ma devo fare anche i brani più conosciuti, se no mi bastonano!».
Chi era Nicoletta 50 anni fa e chi è Patty oggi?
«Una persona è così com'è, la natura rimane la stessa».
Cosa ricorda del primo concerto?
«È stato normalissimo per me che suonavo già con il mio gruppo inglese».
Qual è stato l'errore più grande della sua carriera?
«Di errori ne ho fatti tanti, ma non ho nessun rimpianto e non so neanche come si faccia ad averne».
Dopo 50 anni è ancora la "ragazza del Piper": cosa consiglia agli artisti di oggi?
«Di inventarsi un Piper!»
Oltre alla musica, la passione per i viaggi: una veneziana che, come Marco Polo, ha attraversato la Via della Seta...
«Sì, durante il tour in Cina, dove ho anche presentato e cantato in cinese. Mi piace viaggiare da sola nel deserto con un cammello»
Tornerebbe ad abitare a Venezia?
«Ora abito a Roma, al Quirinale, e sto bene lì, ma non si sa mai. Però metterei il numero di entrata per i turisti: sono troppi e c'è una mancanza totale di vivibilità». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino