Patrizio, sentinella contro gli sciacalli nel paese fantasma

Patrizio Tasca, sentinella contro gli sciacalli nel paese fantasma di Bovolenta
BOVOLENTA - Sessanta famiglie evacuate, case come fortini, orti e giardini che spuntano dal fango. A Bovolenta, viale Italia è il catino, come lo chiama il sindaco Vittorio...

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BOVOLENTA - Sessanta famiglie evacuate, case come fortini, orti e giardini che spuntano dal fango. A Bovolenta, viale Italia è il catino, come lo chiama il sindaco Vittorio Meneghello, uno stradone di asfalto costeggiato da palazzine anni Sessanta diventato nel giro di poche ore zona ad alto rischio alluvione.




Via tutti, ha disposto il primo cittadino, «improcrastinabile l’intervento di messa in sicurezza degli abitanti». E già alle otto di ieri, ecco con borse e valigie e coperte, sparire i residenti di viale Italia. Eppure qualcuno non ha ceduto. Patrizio Tasca, 43 anni, è rimasto a presidiare la zona. Lui con il suo cane, una vivace boxerina di nome Aria. Chiusi in casa, con gli occhi incollati alla finestra del primo piano della loro villetta con giardino. Il Bacchiglione non è lontano. E la pioggia non dà tregua. Ma non è l’angoscia di vedere il fiume tracimare e trovarsi con l’acqua in camera da letto. «Siamo rimasti io, mio fratello Diego e il nostro cane a controllare la zona. - precisa - Non ho paura dell’alluvione, anzi. È già la terza volta che la superiamo. Ci sono abituato. I nostri genitori, no. E sono partiti. Ma qui c’è bisogno di sicurezza. Alla vigilia di questa nuova emergenza hanno svaligiato due abitazioni. Qui, a pochi metri da casa nostra. I ladri, di notte. Non mi sembra il caso di abbandonare tutto».





E poco importa se a due passi c’è la caserma dei carabinieri, palazzina ugualmente considerata in area rossa, e dove i militari in tutta fretta, già ieri mattina, avevano messo in sicurezza computer, verbali e gazzelle. «Controllano, ma non è mai abbastanza visti i tempi. - seguita Patrizio - Adesso sembra un paese fantasma, ma non sono l’unico ad essere rimasto. C’è un ragazzo romeno dall’altra parte del viale. Ha messo in salvo moglie e figli. Li ho visti salire in auto con le valigie. Ma poi è tornato nel suo appartamento. In fondo alla strada è rimasta una donna. Sì, non sono solo. E chi è andato via ritorna a vedere se tutto è a posto. Ora ci aspetta un’altra notte, però non temo l’insonnia. C’è con me Aria, tenerissima, in allerta se deve difendere il suo territorio». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino