PORDENONE - Stavolta non c'entrano gli ultras, nessuna storia di violenza a mettere in pericolo l'incolumità di chi guarda la partita. C'entra un grande amore,...
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È la storia di Paolo Stefanuto, 64 anni, originario di Teglio Veneto ma ormai da quasi quarant'anni pordenonese doc. Paolo, perché nessuno lo chiama per cognome, è il custode dello stadio comunale di Prata. Lo conoscono tutti ma da quasi tre mesi la domenica allo stadio non c'è più. Il «suo» stadio non lo apre più lui. Paolo Stefanuto, infatti, soffre di un serio problema cardiaco e a marzo si sottoporrà ad un'operazione a Milano. Nell'attesa dell'intervento il suo medico curante ha emesso la «sentenza»: lui, che ama il Prata alla follia, non lo può più andare a vedere dal vivo. Perché? Soffre troppo, si emoziona e quindi rischia la vita. «Ho visto le prime tre partite in campionato ma alla fine sono dovuto andare due volte al pronto soccorso» racconta.
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Il Gazzettino