VENEZIA- Capita di essere di fretta e di non poter perdere per nulla al mondo il mezzo pubblico. Perché chissà poi: cinque minuti possono spesso fare la...
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Poco importava che il battello si stesse già staccando e che il barcarizzo fosse già chiuso. Lui, un po’ spaesato, ha fatto il passo lo stesso rimanendo agganciato al marinaio che - sgridandolo: «questo è un reato, ora le dovrei fare una multa» - lo ha fatto salire a bordo.
Tutto questo dopo aver navigato con i piedi ben ancorati al battello per qualche secondo, mentre il vaporetto si staccava dalla riva e passava sotto il ponte di Calatrava. Sarebbe bastato un attimo, un movimento sbagliato o un’onda un po’ più forte per far perdere l’equilibrio all’anziano e farlo cadere in acqua con chissà quali conseguenze poi.
Una volta fatto montare sul vaporetto, l’uomo è stato portato in cabina dove è stato fatto calmare e gli è stato spiegato come quel tipo di bravata non potesse essere tollerata da parte del personale di bordo.
Ma data la comprensione da parte del marinaio, che ha capito l’intera situazione, l’età dell’uomo e anche il suo straniamento per quanto appena fatto, la cosa si è chiusa lì.
Una bella ramanzina da parte del personale di Actv e via, niente multa, con la certezza che la lezione è stata imparata e assorbita. Fatto sta che a Venezia si assiste spesso a scene nelle quali chi deve montare sul vaporetto e vede il mezzo in partenza - magari con il barcarizzo ancora semi-aperto - tenta l’imboscata, bypassando tanto il controllo degli addetti all’imbarcadero quanto quello dei marinai.
Un comportamento che fortunatamente non ha mai avuto conseguenze negative a parte qualche sgridata da parte del marinaio costretto a riaprire gli accessi. Come successo ieri, con il sessantenne rimasto in bilico sul vaporetto mentre si sganciava dalla riva. Una barca che l’uomo, evidentemente, non poteva permettersi di perdere per alcun motivo. E sulla quale è saltato senza che nessuno riuscisse a fermarlo, mettendo in serio pericolo non solamente se stesso ma anche chi governa il battello e aveva la responsabilità della sicurezza di tutti i suoi occupanti.
Anche quello saltati a bordo all’ultimo momento e aggrappati come fossero sul Titanic.
N. Mun.
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Il Gazzettino