Pordenone resta a bocca asciutta, l'attesa vittoria non arriva: i ramarri pareggiano e perdono la vetta della classifica

La partita Mantova Pordenone
PORDENONE - Continua il digiuno di vittorie in campionato del Pordenone, che nell'ultima ufficiale a Lignano non va oltre il 2-2 con il Mantova. Un pareggio giusto per quanto...

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PORDENONE - Continua il digiuno di vittorie in campionato del Pordenone, che nell'ultima ufficiale a Lignano non va oltre il 2-2 con il Mantova. Un pareggio giusto per quanto visto in campo e riacciuffato all'ultimo respiro, ma con la vittoria che adesso manca da ben quattro turni. I ramarri si congedano dal Teghil con una striscia di risultati utili che dura dal 23 ottobre, ovvero dalla sconfitta contro la FeralpiSalò.

LE PREMESSE
Giornata di sole a Lignano e campo in perfette condizioni di gioco. Di Carlo deve fare a meno dello squalificato Zammarini e deve rinunciare agli indisponibili Pinato, Bassoli, Andreoni e Magnaghi. L'undici iniziale vede Festa fra i pali, Buscagin, Negro, Ajeti e Benedetti in difesa, Giorico, Burrai e Gucher a centrocampo con la coppia di attacco formata da Candellone e Palombi supportata nel ruolo di trequartista da Deli. Il Mantova si presenta al Teghil con un 4-3-1-2 composto da Chiesa in porta; Fazzi, Padella, Matteucci e Ceresoli in difesa; Pedone, Gerbaudo e Pierobon a centrocampo; Guccione trequartista a supporto delle punte Bocalon e Yeboah. I neroverdi arrivano al match reduci dalla pesante sconfitta con l'Arzignano che li ha fatti scivolare al secondo posto, alle spalle della sorpresa Pro Sesto, dopo otto risultati utili consecutivi e stizzendo la dirigenza neroverde. A Di Carlo l'arduo compito di dimostrare all'ambiente quale effetto ha prodotto le parole espresse in faccia a giocatori e staff da Lovisa dopo la sconfitta. Ospiti reduci da due sconfitte consecutive ed in piena zona playout, con Corrent che rischia seriamente il posto in caso di sconfitta. Nel Mantova gli ex Bocalon, Gerbaudo e Mensah.

L'APPROCCIO
È buono l'approccio al match dei ramarri. All'11' Chiesa sventa in angolo una fucilata dalla distanza di Benedetti. Al 23' è il palo a negare la rete a Palombi abile in area a colpire di testa. Il Pordenone alza i ritmi e prende sempre più campo. Al 29' è Gucher a non approfittare di uno svarione difensivo e a fallire il vantaggio. Al 32' la beffa. Da una innocua punizione battuta dalla destra da Guccione, la palla arriva in area e trova la deviazione di Giorico che sorprende Festa portando inaspettatamente in vantaggio il Mantova. Si scuote il Pordenone. Al 36', a seguito di un calcio di punizione di Deli, e con il colpo di testa di Ajeti che s'infrange sulla traversa. Un minuto dopo è Deli a impensierire senza effetti l'attento Chiesa. Al 41' ancora un legno per il Pordenone. A colpirlo è Burrai su un calcio di punizione dal limite. È stregata la porta del Mantova e il risultato rimane fermo sullo 0-1. E il Pordenone diventa la squadra che ha colpito più legni dell'intero girone A.

LA RIPRESA


Pronti via e il Mantova raddoppia. Contropiede micidiale di Yeboah che serve al centro per l'accorrente Bocalon, che non sbaglia siglando il classico gol dell'ex. Un minuto dopo rigore per i neroverdi. Capitan Burrai non fallisce la conclusione e riaccende le speranze. Dopo il 2-1 Di Carlo sente di poter riprendere il match e sostituisce Deli, Palombi e Gucher con Piscopo, Edera e Dubickas proponendo così un Pordenone a trazione anteriore. Al 17' espulso Benedetti per doppio giallo e ramarri in 10 e in svantaggio e con l'uomo in meno la gara ritorna in salita. In chiusura un giallo anche a mister Di Carlo per proteste per un presunto tocco di mano all'interno dell'area di rigore. Al 45' da un calcio di punizione di Burrai svetta Negro che, come per uno scherzo del destino, con uno stacco imperioso insacca la rete del definitivo pari.
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Il Gazzettino