​«Parrucchiera io? Mai!», poi vince agli Internazionali di acconciatura

Arianna e la sua modella ucraina alla gara di acconciature da sposa
TARCENTO (Udine) - Figlia d’arte, da ragazzina non intendeva seguire le orme della madre che ha sempre fatto la parrucchiera. Poi è scoppiata la passione per piega,...

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TARCENTO (Udine) - Figlia d’arte, da ragazzina non intendeva seguire le orme della madre che ha sempre fatto la parrucchiera. Poi è scoppiata la passione per piega, phon e colore; e l'odio per la spazzola è diventato amore sfegatato. Così al Festival internazionale di acconciatura, una due giorni che si è tenuta di recente a di Paestum, ha sbaragliato coiffeur russi, giordani, francesi, ucraini e tedeschi, con un’acconciatura da sposa che è salita sul podio delle tre migliori creazioni della competizione, la “Hair and Beauty Congress”.


Protagonista Arianna Petrocchi, appena 22 anni, di Collalto di Tarcento, e la sua splendida modella ucraina (nelle foto). «Alla competizione ero la più giovane di tutti - dice -, e a dirla tutta non sono partita subito con il piede giusto: sabato, il primo giorno, mancava l’abito da sposa per la modella; non c’ero proprio con la testa e l’acconciatura che ho fatto non mi aveva soddisfatto per niente. Temevo il disastro su tutta la linea e mi sono ritirata a dormire la sera un po’ abbacchiata, mettendomi le mani nei capelli…». Il giorno dopo, con la seconda gara c’è stata la super rimonta. «Ho deciso di seguire il mio istinto e di non fare l’acconciatura con cui mi ero ripromessa di gareggiare. Con la mente libera ho creato sul momento e ho avuto l’intuizione giusta, che mi ha fatto guadagnare il terzo posto».


A casa, in Friuli, tutti felici per il traguardo: parenti e amiche in lacrime l’hanno accolta e le hanno fatto festa: «Infondo è ai miei familiari e alle persone che mi vogliono bene che mi sono innamorata di questo lavoro; un grazie va anche al presidente del Cat per l'Italia, Antonio Bilancio». «Da giovanissima volevo fare altro, stufa com’ero di vedere ogni giorno pieghe, caschi e prodotti per capelli di ogni genere. Sono praticamente cresciuta in un salone e volevo lavorare in un altro settore. Non a caso la mia prima formazione è stata quella di ragioneria e di lingue, alle scuole superiori; volevo fare la hostess sugli aerei. Poi ho scoperto, invece, che fare la parrucchiera era la professione per me; adesso guai a chi me la tocca». Arianna non si limita a lavorare in negozio: frequenta l’Accademia di estetica e parrucchiera del Cnaas, che in Italia ha sede ad Avellino e che ha la sua sede centrale a Parigi. «Saloni e pieghe non sono un "universo" che vede lavorare solo donne: nel mondo siamo 50 e 50. Ognuno ha un suo gusto e una sua sensibilità. Al nord, e in Friuli in generale, però, a fare le parrucchiere sono più le donne». 

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Il Gazzettino