Mestre, anziano parroco trasferito dopo la rapina in sacrestia, e la chiesa chiude di pomeriggio

MESTRE - Il ladro di elemosine nelle cassette della parrocchia scoperto con le telecamere era niente rispetto all’episodio di poco più di un mese fa, quando don...

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MESTRE - Il ladro di elemosine nelle cassette della parrocchia scoperto con le telecamere era niente rispetto all’episodio di poco più di un mese fa, quando don Franco Gomiero, prete ottantenne che vive nella canonica della chiesa di Santa Rita, a Mestre, si è trovato faccia a faccia con uno straniero che lo ha minacciato in sacrestia portandosi via 1.600 euro di offerte dei fedeli che erano custoditi nella cassaforte. E così, per la sua sicurezza, don Franco traslocherà a breve nella frazione di Zelarino in un luogo più sicuro, mentre la parrocchia della zona del Piraghetto, sempre nel rione di via Piave (la zona più sotto pressione della città da punto di vista della sicurezza) resterà chiusa di pomeriggio, salvo riaprire mezz’ora prima delle messe del martedì, venerdì e sabato.


 

LA DECISIONE
La stretta sulla sicurezza è stata presa nell’ultimo Consiglio pastorale della “collaborazione di via Piave” che unisce le due parrocchie di S. Maria di Lourdes e Santa Rita, alla quale sono intervenuti don Daniele Memo, vicario per la Pastorale, e don Natalino Bonazza, vicario foraneo di Mestre. La diocesi ha dunque deciso di trovare un’altra sistemazione per l’anziano sacerdote che, a Santa Rita, è da sempre legatissimo al grande organo Tamburini del 1958, originariamente installato nella Basilica di San Marco a Venezia, nella loggia dietro ai cavalli, che negli anni ‘90 del secolo scorso è stato assegnato alla chiesa mestrina di via Bellini. In accordo con don Franco Gomiero, fortemente scosso dopo l’episodio avvenuto in sacrestia, è stato individuato un immobile presso la chiesa di Zelarino nel quale a breve si trasferirà anche con l’aiuto della comunità per le operazioni di trasloco. «Non ci sono novità sulle indagini relative a quell’episodio» riferisce don Marco Scaggiante, parroco di via Piave che, nei giorni immediatamente successivi, aveva fatto installare un sistema di videosorveglianza anche nella chiesa di Santa Rita. Proprio quelle telecamere hanno poi consentito a don Marco Scaggiante di riconoscere e far bloccare il ladro di elemosine che, comunque, non aveva nulla a che vedere con il ben più pericoloso malvivente che aveva minacciato l’anziano sacerdote rimasto ormai solo all’interno di quella parrocchia. Parrocchia che ora, sempre su decisione del Consiglio pastorale, aprirà solo in occasione delle messe per impedire l’accesso di altri malintenzionati. 

«In ogni caso - riprende don Marco Scaggiante -, dopo l’arresto del ladro delle cassette delle offerte grazie all’intervento immediato dei carabinieri, vorrei davvero che si capisca che, insieme, possiamo dare il segnale che non siamo per niente rassegnati alla violenza e alle spaccate che avvengono nel quartiere e che non ci stanchiamo di denunciare. La collaborazione con le forze dell’ordine è fondamentale per migliorare la situazione». Un invito che, due settimane fa, era stato sottolineato anche dal nuovo prefetto Michele Di Bari che, il giorno dopo l’arresto del ladro delle cassette delle offerte, si era personalmente recato proprio in via Piave per manifestare la sua vicinanza al parroco.
 

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Il Gazzettino