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TEOLO - Il Distretto sanitario è moroso. Ed il Comune che aveva promesso un contributo per le spese di utilizzo dell'ambulatorio, finora non ha corrisposto un solo euro. Questo il motivo per il quale, don Luigi Goldin, parroco di Teolo ha preso carta e penna. Ed ha inviato all'Amministrazione sanitaria ed al medico, Stefano Bellon, al quale fanno riferimento un centinaio di pazienti, la disdetta del locale di proprietà della Parrocchia. Medico e Ulss avranno due mesi di tempo per individuare una nuova sede. Dopo di che lo sfratto diventerà esecutivo. La frazione capoluogo, popolata da molti pazienti anziani, molti dei quali non più in possesso di un mezzo per recarsi in studi in altre zone del territorio, era stata per lungo tempo orfana di un medico di famiglia.
ACCORDO
Fino a quando volontariamente, Stefano Bellon, ex campione di nuoto e un tempo presidente della Fondazione Città della Speranza, non aveva deciso di svolgere attività nella frazione per due giorni la settimana. A favorire la soluzione del problema fu, due anni fa, il parroco, don Luigi Goldin, pronto ad affittare un locale della canonica. La concessione fu oggetto di un accordo scritto con l'Amministrazione sanitaria. Da due anni tuttavia, il sacerdote non ha vista un solo euro. «Ed il Comune ha spiegato don Luigi nella missiva di preannuncio dello sfratto, indirizzata all'Amministrazione sanitaria ed al sindaco, Moreno Valdisolo pur essendosi impegnato a compartecipare alla spesa, non ha in realtà corrisposto nulla. Le spese delle utenze, riscaldamento e pulizia sono state sostenute interamente dalla parrocchia».
La decisione del parroco è piombata come un fulmine a ciel sereno sulla scrivania del sindaco.
ALTERNATIVA
Probabile che, davanti al conto l'Amministrazione concorra a bloccare lo sfratto. Anche se il sindaco è già alla ricerca di una soluzione alternativa, più ampia e funzionale all'interno della frazione dove accogliere il medico, in modo da sostituire un locale adattato finora come un ripiego per le neessità sanitarie della popolazione locale. E placare in tal modo i timori dei residenti più anziani, che non vogliono assolutamente perdere il loro camice bianco».
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Il Gazzettino