Non riconosce la figlia naturale e continua a fare il parroco in un'altra regione, il giudice lo assolve

Un parroco in difficoltà (foto d'archivio)
VERONA - Il Tribunale di Verona ha assolto dall'accusa di «violazione degli obblighi di assistenza familiare» un sacerdote veronese di 45 anni, che ora svolge il...

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VERONA - Il Tribunale di Verona ha assolto dall'accusa di «violazione degli obblighi di assistenza familiare» un sacerdote veronese di 45 anni, che ora svolge il suo ministero in Friuli Venezia Giulia, che non aveva riconosciuto una figlia nata da una relazione con una donna, pur ammettendo di esserne il padre biologico. La vicenda risale al 2015, quando fra i due era nata la relazione da cui, nel 2017, è venuta al mondo la bambina.

Nonostante il sacerdote avesse in un primo tempo promesso di voler adempiere ai suoi doveri di genitore, in realtà decise di abbandonare madre e figlia e di tornare al suo ministero. Confessò anche alla Diocesi la sua condizione e venne riammesso allo stato sacerdotale, pur venendo trasferito di regione. La donna lo ha però denunciato, ma per i giudici non può venire imputato di aver mancato ai propri doveri. Per la magistratura, le uniche pretese che la donna può avanzare nei suoi confronti sono di natura economica, cui il religioso già provvede, e che eventualmente il giudice può aumentare. 

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Il Gazzettino