Love story del prete, il padre: «Ecco perchè mio figlio può aver sbagliato»

Love story del prete, il padre: «Ecco perchè mio figlio può aver sbagliato»
JESOLO - «Mio figlio è una persona di grande fede, se ha sbagliato è solo perché anche lui è una persona umana come tutti noi». A parlare con parole cariche di affetto,...

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JESOLO - «Mio figlio è una persona di grande fede, se ha sbagliato è solo perché anche lui è una persona umana come tutti noi». A parlare con parole cariche di affetto, cercando per quanto possibile discrezione e ribadendo che la delicatezza della situazione, è il papà di don Maurizio Colbacchini, il sacerdote jesolano di 53 anni accusato da una fedele messinese di avere avuto una relazione con lei.




Da Jesolo, dove da anni vive, il padre descrive Maurizio come un uomo di grande cultura ma soprattutto come un pastore molto stimato dai propri fedeli. Anche in questi giorni difficili, dove la notizia della "love-story" ha fatto il giro di tutta l'Italia: «Ci ha sconvolti e non vorremmo dire nulla - aggiunge il padre - posso solo confermare che mio figlio se eventualmente ha sbagliato saprà prendersi le proprie responsabilità».



Nonostante la difficoltà del momento, don Maurizio si sarebbe detto comunque tranquillo e sereno.

«È lui che si preoccupa per noi - aggiunge sempre il papà - nelle ultime ore ci siamo parlati al telefono e lui ha cercato di rassicurarci. Tra l'altro tutte le sue azioni sono state concordate con l'Arcivescovato di Messina».



La storia d'amore sarebbe cominciata nel luglio scorso, con i primi incontri tra il parroco della chiesa di San Pietro apostolo, nella frazione collinare di Mili San Pietro a Messina, e la donna, in cerca di conforto spirituale. Il rapporto però si sarebbe trasformato in qualcosa di più, convincendo il prete a troncare la relazione. Diverso però il pensiero della donna che avrebbe seguito il parroco anche a Malfa, un piccolo borgo delle isole Eolie, dove avrebbe danneggiato l'auto del parroco costringendolo a sporgere denuncia. «Va precisato che non è stato trasferito per questa vicenda - sottolinea il padre - era da un anno che si ventilava questa possibilità. Il caso è scoppiato dopo». Sempre il padre ha precisato che il figlio non ha vissuto a Jesolo, ma a Venezia, Mestre e San Donà prima di intraprendere il suo cammino di fede arrivando in Sicilia dopo un periodo trascorso a Venezia, Padova e nel Lazio mentre attualmente si trova in un luogo protetto dell'Arcivescovato di Messina. «La vicenda farà il suo corso - sono le ultime parole del padre - chiediamo che ora ci sia silenzio». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino