«Ci esclude», fedeli contro il parroco del Duomo, appello urgente al vescovo Cipolla

il parroco Maurizio Brasson
PADOVA - Si appellano al vescovo, monsignor Claudio Cipolla, affinché intervenga sulle problematiche che li contrappongono al parroco del duomo, monsignor...

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PADOVA - Si appellano al vescovo, monsignor Claudio Cipolla, affinché intervenga sulle problematiche che li contrappongono al parroco del duomo, monsignor Maurizio Brasson, nominato arciprete della cattedrale e canonico del capitolo della cattedrale il primo novembre del 2018. A chiedere l’intervento del vescovo un folto gruppo di fedeli che da circa un anno si lamentano di come il parroco gestisce le parrocchie a lui affidate. Oltre che del duomo, Brasson è parroco di San Nicolò e San Benedetto, nonchè amministratore di altre chiese. Le critiche sono state messe nero su bianco e inviate al vescovo. A testimoniare che tra don Brasson, i suoi fedeli e i consigli pastorali le posizioni sono contrastanti c’è, tra l’altro, la mancata approvazione dei bilanci da parte dei consigli pastorali per la gestione economica.

«Richiediamo un urgente intervento chiarificatore della diocesi sull’approvazione o meno della gestione unipersonale della parrocchia violando le vigenti norme diocesane (disposizioni diocesane approvate dal CP diocesano in data 22/09/2012 reiterate negli incontri zonali diocesani del gennaio-febbraio 2019)», si legge in una delle diverse mail inviate in merito all’esame del bilancio, corredata da una lunga disamina sullo stesso e inoltrata anche al vicario generale e per conoscenza allo stesso don Brasson.
GESTIONE ECONOMICA


Gli attriti tra prete e fedeli non si fermano però alla contestazione della gestione economica, ma si esplicitano anche sul piano dei rapporti.  «È evidente come a tutt’oggi la parrocchia ed il parroco siano totalmente assenti rispetto alle condizioni degli anziani, dei poveri, dei giovani, delle famiglie, delle solitudini e alle problematiche spirituali e sociali della comunità», scrivono in un’altra missiva. E ancora, sottolineando la mancanza di rapporti umani con parte dei fedeli, «la comunità è stata esclusa categoricamente perché i fedeli non sono graditi al nuovo parroco...la comunità è in sofferenza e disorientata. Auspichiamo che la Curia sappia affrontare questa situazione». I fedeli “ribelli” manifestano il loro dolore per «come si è evoluta la situazione in una parrocchia, e anche in quelle collegate, come il duomo che è la Chiesa madre». Ribadiscono più volte che la loro stima e fiducia nel vescovo Cipolla non è mutata e proprio per questo chiedono un suo rapido intervento per riportare serenità nella comunità parrocchiale del centro storico. Appello che è stato esplicitato anche da un fedele nel libro delle suppliche presente in duomo nella Cappella Giustiniani dove si venera la Beata Eustochio. La Diocesi da parte sua spiega: «Siamo a conoscenza di alcuni malumori all’interno di alcune realtà parrocchiali del centro storico. E si sta cercando di migliorare il rapporto tra il parroco e gli organismi di comunione parrocchiali, nella consapevolezza che la situazione è complessa. In centro storico di Padova, infatti, si sta attuando un processo lento di ristrutturazione del “sistema parrocchie”, ciò comporta un aggravio degli impegni del parroco per quanto riguarda sia gli impegni pastorali che quelli più gestionali - recita la nota della diocesi -. È auspicabile che si trovi sempre più un’armonia per far vivere le comunità cristiane anche alla luce di necessari e inevitabili cambiamenti, mantenendo la responsabilità e il ruolo degli organismi di comunione, consigli pastorali parrocchiali e consigli parrocchiali per la gestione economica. In questo senso c’è l’attenzione e il supporto anche degli uffici diocesani. Le nostre comunità, preti e fedeli laici sono chiamati a praticare sempre di più l’esercizio della collaborazione e della fraternità, sapendo che ci possono essere anche momenti più faticosi, che richiedono tempo e pazienza». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino