Parolacce in campo, a messa il parroco bacchetta gli allenatori di calcio

Lanfranco Dalla Rizza
BELLUNO - Padre Lanfranco Dalla Rizza ieri durante la prima comunione nella chiesa della frazione di Mussoi ha messo in guardia i genitori sul gergo utilizzato in alcuni...

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BELLUNO - Padre Lanfranco Dalla Rizza ieri durante la prima comunione nella chiesa della frazione di Mussoi ha messo in guardia i genitori sul gergo utilizzato in alcuni campi, parole che poi riescono dalla bocca dei piccoli ritenendo che, dette dal mister, siano quasi oro colato. Una predica accorata rivolta dal religioso a mamme e papà mettendoli in guardia.


«Tutti, quando si tratta di bambini, devono essere educatori. Allenatori di calcio compresi». Non si tratta di una battuta da pedagogo nel talkshow. Le parole sono di un frate, il parroco di Mussoi la cui predica è andata ben oltre il commento del Vangelo. Diretta dentro la vita quotidiana di mamme e papà.
Frate Lanfranco Dalla Rizza, ieri mattina, ha accolto nella chiesa di Maria Immacolata i bambini pronti a fare la loro prima Comunione. Erano in 18, frequentanti la quarta elementare: «Ieri pomeriggio ho parlato con loro, ci siamo confrontati».
«Oggi parlo a voi, adulti», è stata la premessa del parroco. E giù subito sul tema delle scelte: «Non potete dirmi che vostro figlio verrà a catechismo una volta sì e una no perché deve andare all'allenamento. Decidete cosa è importante, perché nella vita occorre fare delle scelte, anche se a volte sono faticose».
E si entra, così, nell'arena sportiva: «Lo sport fa bene, fa bene far stare i bambini dentro ad un gruppo, anche se non deve esserci il culto del corpo è, sinteticamente, un passo della predica di frate Lanfranco sta di fatto che accade spesso che i bambini usino parole forti, diciamo pure parolacce, espressioni che suonano stonate sulla bocca di chi ha dieci anni».
A detta di padre Lanfranco sono gli stessi bambini a dichiararlo: «Mi dicono che le usano gli allenatori della loro squadra di calcio. Non penso assolutamente che siano tutti così. Quello che chiedo è che mamme e papà verifichino a chi consegnano il loro figlio che, ben venga, pratica un'attività sportiva». Affermazione forte, ma (aimè) ratificata da alcuni genitori alla fine della messa. Ecco che torna come un refrain l'invito: «Tutti, ma proprio tutti e in ogni ambito, abbiamo il dovere di comportarci da padri e madri nei confronti di ogni bambino o ragazzo. Aiutandolo a non piegarsi al compromesso e a facili suggestioni».

Perchè ognuno, verso i più piccoli - conclude il cappuccino - deve porsi come «testimone credibile, come simpatico e buon compagno di viaggio». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino