Parkour a Caorle, minorenni scatenati sul tetto dell'ex colonia di Duna Verde

CAORLE (VENEZIA) - Parkour sul tetto dell'ex colonia di Duna Verde, la polizia locale ferma 4 giovanissimi, sequestrando anche dello stupefacente. Arrivano da Torre di Fine,...

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CAORLE (VENEZIA) - Parkour sul tetto dell'ex colonia di Duna Verde, la polizia locale ferma 4 giovanissimi, sequestrando anche dello stupefacente. Arrivano da Torre di Fine, Eraclea e San Donà i componenti del gruppetto - tre sedicennni e un 19enne - che sabato pomeriggio si sono arrampicati sul tetto della ex colonia della Nostra Famiglia, a Duna Verde per sfidarsi in una specialità sportiva alquanto pericolosa e comunque senza preoccuparsi di occupare una proprietà privata.


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Un gara di abilità che prevede, da manuale, un percorso fatto di corsa, salti, scalate, arrampicate nel tentativo di superare qualsiasi genere di ostacolo con la maggior efficienza, velocità e semplicità di movimento possibile, adattando il proprio corpo all'ambiente circostante. In poche parole si tratta di sfruttare al massimo la propria forma e forza fisica nella capacità di reagire nel più breve tempo possibile alle difficoltà che si incontrano. Acrobazie vere e proprie sul tetto dello stabile che hanno attirato l'attenzione di un signore, che ha allertato immediatamente la polizia locale. Immediato l'intervento di una pattuglia guidata dallo stesso comandante Armando Stefanuto, che ha incrociato i 4 ragazzi tutti con il tipico abbigliamento da chi fa parkour.

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INSEGUIMENTO

Fermati, i 4 hanno negato di essere entrati nella colonia, spiegando di essere dei fotografi, anche se l unica attrezzatura che hanno mostrato era una Go Pro, cioè una fotocamera per lo sport. Una volta identificati, i vigili urbani sono entrati nella colonia per capirne di più ed è in quel momento che i 4 ragazzi sono scappati verso la spiaggia. Inseguiti sono stati bloccati e gli agenti hanno spiegato loro di essere intervenuti a seguito della segnalazione di 4 ragazzi sul tetto che saltavano e avevano un drone. E dopo una verifica nelle vicinanze, lo stesso comandante Stefanuto ha trovato un sacchettino che conteneva 3 palline di marijuana per un totale di 3,62 grammi e un sassolino di 0,30 grammi di hashish. I quattro hanno tentato di spiegare di non aver nulla a che fare con lo stupefacente, poi però due di loro, un minorenne e il maggiorenne, hanno ammesso di averne fatto uso. Alla fine il maggiorenne ha spiegato che quel sacchetto di stupefacente. Dovrà rispondere della cessione a minorenni della sostanza, mentre il sedicenne è stato segnalato come assuntore. Per il gruppo potrebbe arrivare anche la denuncia per la violazione di proprietà privata.
Marco Corazza Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino