Treviso. Il Park Vittoria si può fare, ma servono ristori per i negozi vicini al cantiere: la zona dovrà essere sempre accessibile

Treviso. Il Park Vittoria si può fare, ma servono ristori per i negozi vicini al cantiere: la zona dovrà essere sempre accessibile
TREVISO - Il Park Vittoria si può fare ma rispettando tutta di una serie di paletti legati all'operatività del cantiere per limitare al minimo i disagi...

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TREVISO - Il Park Vittoria si può fare ma rispettando tutta di una serie di paletti legati all'operatività del cantiere per limitare al minimo i disagi e, soprattutto, alla previsione di ristori per le attività più vicine all'area dei lavori e che maggiormente patiranno durante i lavori. Il primo tavolo del Commercio con all'ordine del giorno la costruzione del parco interrato ha rassicurato l'amministrazione comunale: le categorie approvano l'idea del parcheggio, o quantomeno nessuna lo boccia a priori, ma chiedono di essere rassicurate. All'incontro, fatto la scorsa settimana, hanno partecipato Ascom, Confartiginato, Cna, Unpli, Associazione Porta Altinia, Associazione Borgo Cavour, Rivivere Treviso il sindaco Mario Conte e l'assessore alle Attività Produttive Rosanna Vettoretti.

LE RICHIESTE

Sindaco e assessore hanno descritto il progetto del park e lo sviluppo della pedonalizzazione a intervento finito, con piazza Vittoria trasformata in giardino e viale Cadorna a traffico limitato. L'accesso al parcheggio, è stato ribadito, avverrà direttamente dal Put attraverso ponte de Gasperi per poi raggiungere la rampa d'ingresso in via degli Scaligeri, mentre via Bressa diventerà un doppio senso di marcia. E poi la durata del cantiere: due anni. I rappresentanti delle categorie hanno ascoltato, poi hanno avanzato le proprie richieste, chiedendo di inserirle nel testo del bando con cui la giunta assegnerà i lavori. E gli assessori hanno preso nota. Per prima cosa: dovrà essere garantito l'accesso alla piazza anche durante i lavori e in zona ci dovrà essere sempre un numero consistente di parcheggi. E poi: il cantiere dovrà utilizzare modalità d'intervento mirate a ridurre il più possibile i rumori, la polvere ei disagi in generale. E su questo fronte è stato assicurato che la viabilità in zona non sarà mai interrotta, che il movimento dei camion verrà contingentato in determinati orari e che il grosso dei lavori sarà fatto all'interno di un'area di cantiere ristretta e praticamente isolata.

I TIMORI

La preoccupazione maggiore palesata da commercianti e artigiani ha riguardato i tempi: «Un conto è avviare il cantiere il primo dicembre, a ridosso delle festività e un conto il 15 gennaio», è stato detto a titolo d'esempio. Il timore è fondato: il cantiere, a prescindere da tutte le precauzioni che sarà possibile prendere, avrà comunque un impatto sulla città. E partire a ridosso dei periodi di maggiore attività sarebbe un azzardo. La tempistica sarà quindi fondamentale. E su questo si discuterà ancora a lungo, soprattutto dopo aver incassato il via libera dalla Soprintendenza che ha ancora qualche dubbio relativo allo smontaggio del monumento ai Caduti e alla sicurezza dei palazzi storici e vincolati presenti attorno alla piazza. Poi all'amministrazione è stato chiesto di valutare la possibilità di ristori economici per quelle attività che inevitabilmente saranno più danneggiate da questo tipo di lavori. E i primi segnali sono stati positivi anche su questo fronte.

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Il Gazzettino