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PORDENONE - Ancora inciviltà all’interno del parco Querini. Qualche settimana fa, due gruppi di volontari si sono rimboccati le maniche per andare a ripulire l’area verde nelle prossimità della stazione di Pordenone, un area che, se vogliamo, è il primo scorcio naturale per coloro che con il treno giungono nella città friulana. Ma qualche giorno dopo, la situazione è ritornata esattamente come prima.
INCIVILI
Da anni quel parco puntualmente è succube di gente incivile, che non solo getta a terra cartacce, mozziconi o contenitori di plastica, ma che addirittura a volte lascia sacchi neri dell’immondizia. Uno scempio per una città che da anni cerca di accrescere la sua immagine, questo forse è stato anche il pensiero delle due associazioni di volontari che, una settimana ciascuno, hanno deciso di ripulire da cima a fondo il parco, ridando giustizia ad una zona troppo spesso maltrattata. Nella prima settimana di lavori, i volontari si sono occupati dell’area verde, ripulendo ogni centimetro di immondizia lasciato da alcuni maleducati. Ma la vera scoperta è stata fatta nella seconda settimana di operazione di pulizia, quando i volontari si sono occupati del lago: tutto pensavano di trovare, ma mai un monopattino elettrico.
TUTTO COME PRIMA
È bastato qualche giorno per, purtroppo, far pensare ai volontari che le loro operazioni siano state del tutto inutili, facendo forse perdere le speranze nei confronti di una società a cui loro volevano regalare sono uno spiazzo verde pulito. Qualche giorno fa infatti, diverse segnalazioni hanno riportato la comparsa di rifiuti di qualsiasi tipo nella zona appena risistemata. «Questa situazione non è solo ambientale, ma anche di pubblica sicurezza - specifica l’assessore all’ambiente di Pordenone Mattia Tirelli, dopo aver effettuato una considerazione attenta sull’influenza che la zona della stazione, spesso reputata da molti una zona pericolosa, sul parco.
LA SOLUZIONE
«Purtroppo il Querini è sempre stato vittima di queste situazioni, ma è ora di trovare una soluzione. È un vero peccato che il lavoro dei volontari e di Gea, che si occupa della manutenzione di quest’area, venga buttato all’aria per colpa di incivili. Specialmente considerando che l’area è stata riqualificata solo pochi anni fa». L’analisi dell’assessore è sostenuta da molti coloro che visitano le aree verdi, chi per giocare con i figli, chi per camminare o per fare un po’ di sport. In tutte le città più grandi le stazioni spesso vengono etichettate come zone “pericolose”, anche in una città modesta come Pordenone, dove da sempre le amministrazioni hanno cercato di rendere quella zona di transito più accogliente e vivibile sia per i turisti che per coloro che utilizzano i mezzi per andare a scuola o a lavoro. Ora è tempo di capire chi sono i colpevoli dell’atto di inciviltà: se gruppi di giovani che si divertono a compiere questo tipo di bravate come sostenuto da molti, o se qualcuno di più adulto che continua a pensare quel parco come una discarica. La cosa certa è una sola: a subire le conseguenze saranno sempre coloro che vorrebbero vivere quel parco come merita.
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Il Gazzettino