​Tronchetto, ricambio degli abusivi. Park costretto ad assumere guardie

Tronchetto, ricambio degli abusivi. Park costretto ad assumere guardie
VENEZIA Gli intromettitori abusivi storici hanno chiuso baracca e se ne sono andati, tanto da far chiedere a chi ha assistito allo spopolamento dei gestori dei lancioni se il boom...

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VENEZIA Gli intromettitori abusivi storici hanno chiuso baracca e se ne sono andati, tanto da far chiedere a chi ha assistito allo spopolamento dei gestori dei lancioni se il boom turistico che passava per l'isola nuova del Tronchetto abbia toccato il suo massimo e da questo momento - arrivato con l'esplosione della pandemia da coronavirus - non ci sia altra strada che l'implosione. 


Ma il vuoto lasciato dai nomi grossi, quelli che hanno fatto la storia del Tronchetto gestendo di fatto l'afflusso turistico di milioni di visitatori nel cuore di Venezia, ha aperto il campo alla lotta per la loro successione. Così mentre i volti noti se ne vanno, altri - finora rimasti nell'ombra - arrivano e cercano di costruirsi una fetta di mercato illegale. Con la direzione del parcheggio del Tronchetto costretta ad assumere due uomini di guardia anche nell'estate (quasi vuota) del Covid.

LE NUOVE LEVE
Basta scendere dal People Mover e fare due passi verso l'immensa gola di cemento che porta al parcheggio. È lì che tre persone, tutte giovani, tutte dall'accento veneziano, vanno incontro ai turisti in uscita dalla rimessa. Si avvicinano e propongono le loro corse, i loro lancioni, i loro prezzi. Promettono un'entrata indimenticabile a Venezia e, in sostanza, dirottano il traffico dei turisti dai mezzi pubblici o dai taxi autorizzati, ai propri lancioni. Chi accetta, è accompagnato dagli intromettitori abusivi poco più in là, dove su una sedia li aspetta il gestore delle corse. È lui a fare i biglietti, a scandire orari e a indicare l'imbarcazione. 

Lavorano quasi in regime di monopolio, e dirottano masse di visitatori togliendoli soprattutto al trasporto pubblico, prima e vera vittima di tutto questo meccanismo ripreso negli ultimi tempi, dopo che i viaggiatori hanno ripreso a circolare una volta allentata la morsa del virus.

LE GUARDIE
La denuncia è della direzione di Interparking, azienda belga che gestisce 900 parcheggi in tutta Europa, arrivata in Italia nel 2000 e subito dopo a Venezia, dove ha sede direzionale gestendo 4.500 posti auto in città, al Tronchetto, oltre ad altri 15 parcheggi nei principali centri italiani. «Non possiamo fare a meno di ignorare che l'abusivismo purtroppo continua a dilagare sull'isola e che dal persistere di tale fenomeno noi risultiamo parte lesa» fanno sapere dalla direzione di Interparking. Che, stanca, è passata al contrattacco decidendo di assumere - anche in quest'estate anomala e dal flusso turistico molto più contenuto - due guardie. Il motivo? «Alcune persone non autorizzate entrano all'interno delle nostre strutture per convogliare gli avventori verso le proprie società di navigazione, con evidenti danni di immagine verso la nostra clientela» Perché per evitare di farsi scappare i clienti, risalgono i parcheggi fino alle auto.


«Ciò che più fa specie è che purtroppo siamo lasciati soli in questa battaglia che - continuano i vertici italiani dell'azienda belga - se per metà si svolge all'interno di spazi privati come i nostri dove la pubblica autorità non ha facoltà di intervento, per la metà rimanente si svolge sulla pubblica via utilizzata da tali personaggi per dirigere gli avventori verso le loro strutture. Perché gli intromettitori abusivi sono una realtà quotidiana che nostro malgrado i nostri dipendenti e clienti devono purtroppo subire. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino