Parcheggio di piazza Insurrezzione si infiamma la polemica: è scontro politico

PIAZZA INSURREZIONE - Il parcheggio è al centro di una polemica in città
PADOVA - Sulla pedonalizzazione di piazza Insurrezione è scontro tra Ragona e la lista Giordani. E l’assessore alla Mobilità insiste sul fatto che la Prandina...

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PADOVA - Sulla pedonalizzazione di piazza Insurrezione è scontro tra Ragona e la lista Giordani. E l’assessore alla Mobilità insiste sul fatto che la Prandina non può essere un’alternativa per la sosta in centro. Si infiamma il dibattito sull’eliminazione del principale parcheggio a servizio delle piazze. Una pedonalizzazione che viene portata avanti soprattutto da Coalizione civica che, proprio venerdì scorso, è entrata nel mirino della lista del sindaco.


 

LA REPLICA
Un attacco a cui ieri ha replicato a muso duro l’assessore alla Mobilità, Andrea Ragona. «Ho letto questo comunicato della lista Giordani su piazza Insurrezione e sono francamente rimasto colpito – ha premesso l’esponente arancione –. Dopo 10 anni che si parla di liberare la piazza, leggo che secondo la civica del sindaco questa idea sarebbe un tentativo “di forzare la mano”». «Francamente penso che sia arrivato il momento di prendere delle decisioni. Il tempo delle dichiarazioni di intenti è ormai ampiamente superato – ha aggiunto –. Esistono tutte le condizioni per studiare un piano che possa arrivare al 2024 con la chiusura del park Insurrezione. I dati del nuovo park Contarine dimostrano in modo oggettivo che l’autosilo ha ampia disponibilità per sopperire a piazza Insurrezione da cui dista solo 2 minuti. È ideologico invece pensare che quella funzione possa essere svolta dalla Prandina, che dista 15 minuti dalla zone piazze: chi parcheggia all’Insurrezione lo fa per comodità e non andrebbe mai a parcheggiare alla Prandina, mentre può farlo comodamente alle Contarine, dove esistono dei servizi non presenti allInsurrezione».
«Senza considerare che in realtà esiste già un parcheggio alla Prandina, sottoutilizzato e con una tariffa inferiore del 60% a piazza Insurrezione – ha concluso –. Dunque cosa stiamo aspettando? Sono pronto a collaborare per ottenere insieme il risultato, ma se la lista Giordani è contraria alla chiusura lo deve dire chiaramente, senza nascondersi dietro un “ci piacerebbe, ma”. Il tempo ormai è scaduto». 
 

L’APPOGGIO
Che l’allargamento della Prandina non possa rappresentare un’alternativa al principale parcheggio a servizio del centro, lo ha ribadito ieri anche l’amministratore delegato di Aps Holding, Riccardo Bentsik. «La Prandina e piazza Insurrezione non hanno nulla a che vedere l’una con l’altra – ha scandito perentorio Bentsik –. La Prandina ha il suo ruolo e piazza Insurrezione ne ha un altro. Naturalmente più sono le aree di sosta che gravitano attorno al centro storico, meglio è. Per la chiusura del principale parcheggio a servizio dell’area delle piazze è necessaria una concertazione con il Comune che ragioni in maniera complessiva sulla gestione della sosta urbana». L’eliminazione del parcheggio in piazza Insurrezione rischia, però, di non avere solo implicazioni economiche. Anche qualche giorno fa, infatti, ad avanzare perplessità sull’operazione sono state le associazioni di categoria.


E con i commercianti si schiera anche i consigliere di Fratelli d’Italia, Enrico Turrin. «Oggi, dopo anni di inutili dibattiti, la crisi del Covid e le incertezze economiche della guerra, alle difficoltà dei negozianti si sono sommate anche quelle del bilancio comunale e delle sue partecipate –ha affermato l’esponente meloniano –. Appare del tutto folle pensare di poter rinunciare agli introiti generati dal parcheggio in piazza Insurrezione senza avere un’alternativa. Così come è inconcepibile privare il commercio, ma non solo, di un fondamentale quanto sempre completo parcheggio cittadino». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino