Parcheggiatore abusivo all'ospedale: multato a ripetizione, ma nessuno riesce ad allontanarlo

Il parcheggiatore abusivo fermato ieri dai vigili
TREVISO  - Ormai è diventata una gara a chi si stanca prima: il parcheggiatore abusivo che da un paio di mesi ha scelto le aree sosta dell’ospedale come posto di...

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TREVISO  - Ormai è diventata una gara a chi si stanca prima: il parcheggiatore abusivo che da un paio di mesi ha scelto le aree sosta dell’ospedale come posto di lavoro o gli agenti della Polizia Locale che, almeno due volte la settimana, lo intercettano, identificano e multano con sanzioni da 50 euro l’una. Ma non lo convincono a desistere. Dopo ogni multa, puntuale, si ripresenta e continua come se niente fosse. Intanto, alla centrale di via Castello d’Amore, le segnalazioni si susseguono e si accatastano. Ma la Polizia locale ha le mani legate: «Possiamo multarlo, dirgli magari di andare via. Ma non possiamo fare altro. Siamo pure andati con le pattuglie in borghese per coglierlo sul fatto. Ma anche in quel caso, più di fare un multa, non si può», allarga le braccia il comandante Andrea Gallo.

IL CONFRONTO

L’uomo, un ragazzo di origine africane con regolare permesso di soggiorno, si presenta ogni giorno. Attende che le auto arrivino nel parcheggio, solitamente quello di via Polveriera, e indica i posti vuoti. Poi si avvicina all’automobilista mentre apre la portiera e chiede qualche euro. C’è chi li dà, chi no. Chi tratta sul prezzo, chi sgancia temendo conseguenze, chi tira dritto. E così va avanti fino a quando qualcuno, spazientito, non avvisa la Polizia locale. Se c’è una pattuglia libera, gli agenti arrivano nel giro di qualche minuto. Se invece, come spesso accade, ci sono altre emergenze il giro viene fatto appena possibile. Molto spesso il parcheggiatore improvvisato mangia la foglia e si dilegua. In altre occasioni, appena avvista la pattuglia in lontananza, si nasconde. Il più delle volte però viene beccato: «Noi lo identifichiamo, sequestriamo quei pochi euro presi durante la giornata e lo multiamo - spiega il comandante - sapendo benissimo che servirà a poco. Quando gli agenti se ne vanno, tutto torna come prima». E le sanzioni, nemmeno a dirlo, sono destinate a non venire mai pagate.

IL NODO

Il problema è che non ci sono grandi appigli legali per impedirgli di stare in mezzo al parcheggio a chiedere soldi a chi passa. Il ragazzo ha i documenti in ordine. Può essere temporaneamente allontanato, ma nessuno può impedirgli di tornare. La multa, come detto, è di 50 euro. Per qualcuno è poco, ma anche aumentarla non servirebbe: «Se non pagano i 50 euro, figuriamoci se la portiamo a 200 o 400 euro», sottolineano dal comando. Il comandante Gallo ribadisce il problema: «La questione è legislativa - osserva - se ci fosse una norma che mettesse a in pericolo la possibilità di mantenere il permesso di soggiorno per chi incappa in un certo tipo di sanzioni, potremmo sperare di avere qualche risultato in più. Il timore di perdere un documento tanto atteso, magari, indurrebbe più di qualcuno a tenere comportamenti più adeguati. Ma, ora, questo non accade. E noi, oltre all’identificazione e alla sanzione, non possiamo andare. Di certo continueremo a intervenire rispondendo alle chiamate dei cittadini. Ma rivolgo anche un appello: l’unico modo per mettere fine a simili fenomeni, dai parcheggiatori abusivi all’accattonaggio, è quello di non dare soldi. E invece, molto spesso, arriviamo e vediamo sempre qualcuno che dà qualche moneta. Atteggiamento da evitare». 

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Il Gazzettino