TREVISO - In mezzo alla sfilza di segni più snocciolati per testimoniare i successi ottenuti nel 2019, elencati uno per uno nel corso del bilancio di fine anno di Ca'...
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IL TRAFFICO
«Anche queste vacanze di Natale hanno dimostrato che una criticità esiste - ammette il vicesindaco Andrea De Checchi parlando di viabilità - e riguarda la gestione del traffico che arriva e passa per la città». Il resto lo aggiunge Conte: «Siamo molto soddisfatti della nuova zone per la sosta fatta in via Lancieri - premette - ma anche i dati del Pums (Piano urbano mobilità sostenibile) ci dicono che non bastano. Andremo quindi a potenziare il numero di parcheggi sia in quest'area che all'ex Foro Boario. L'idea è di realizzare due park sopraelevati».
Del resto: traffico, parcheggi e inquinamento rappresentano le battaglie da affrontare nel 2020. De Checchi, proprio partendo dal Pums, ribadisce un concetto già chiaro da mesi: «In questa fase il Pums ci ha fornito una grande mole di dati, adesso bisogna passare alle analisi e alle soluzioni. Ma è evidente una cosa: il 35% del traffico che arriva in città è di passaggio. Cioè auto che attraversano il Put non per rimanere a Treviso, ma per andare da un'altra parte. Risulta quindi ancora più fondamentale realizzare la grande viabilità, soprattutto il IV lotto: questa struttura, da sola, già porterà via tre quarti del traffico di attraversamento». Ma per arrivare al IV lotto la strada è ancora lunga e contorta. La realizzazione del tratto di tangenziale è passata dalla Regione all'Anas anche se manca ancora il decreto ministeriale: «Ma questo decreto, prima o poi, verrà firmato - precisa De Checchi - e bisogna farsi trovare pronti. Per questo già nei prossimi mesi andremo a parlare con Anas: non vogliamo perdere tempo». Sempre in tema di viabilità De Checchi ribadisce la necessità di rivedere le linee del trasporto pubblico per renderle più compatibili con le esigenze della città e di realizzare la rete di piste ciclabile, centrale quando si parla di mobilità morbida.
STRUTTURE
Nel giro d'orizzonte sulla Treviso del futuro, il sindaco Conte si sofferma sulle strutture sportive, in particolare sul palazzetto del Coni: «Rifare la copertura del tetto ci costerà 900mila euro - ricorda - e lo faremo perché in città c'è necessità di strutture. Le palestre che abbiamo quasi non bastano a soddisfare le esigenze di ben 84 associazioni. Ma è necessario aprire una riflessione: il Coni, così come le piscine comunali, si avviano ad avere 50 o 60 anni. Ha ancora senso continuare a spendere per rifare impianti o manutenzioni quando la tecnologia è andata avanti è forse sarebbe più conveniente ricostruire? Mi riferisco soprattutto al Coni, palazzetto sicuramente carico di gloria e di storia cittadina ma anche piuttosto datato. Adesso non possiamo fare altro che investirci ancora perché ci serve averlo in funzione. Ma è altrettanto necessario iniziare a valutare se non sia meglio ipotizzare di costruire un palazzetto nuovo da un'altra parte». Infine una considerazione: «In questo anno e mezzo di amministrazione abbiamo investito molto in sicurezza, sociale e manutenzione. Forse ci manca la grande opera, quella che fa effetto. Ma la faremo».
Paolo Calia Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino