Dopo Vaia anche il bostrico: il parassita killer minaccia i boschi della val d'Ansiei

Piante tagliate dopo essere state colpite dal bostrico
AURONZO DI CADORE - Si fa sempre più preoccupante nei boschi della Val d’Ansiei l’allarme bostrico, il più subdolo e pericoloso parassita...

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AURONZO DI CADORE - Si fa sempre più preoccupante nei boschi della Val d’Ansiei l’allarme bostrico, il più subdolo e pericoloso parassita dell’abete rosso, che già nel 2016 aveva cominciato a diffondersi a macchia di leopardo in varie località della vallata. In questi anni l’infestazione ha interessato in maniera rilevante varie zone del territorio auronzano ed in particolare Provazei, Col Piccolo, Soccento, Val de Bance, Piani di Ladiere, Val Scura Alta, Val Marzon. Era così iniziata la bonifica forestale con il taglio di numerosi alberi colpiti da questo flagello che sembra abbia investito anche Collalto nei pressi di Palus San Marco. Ultimamente proprio all’imbocco della Val Marzon, che porta ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo e nell’area pic-nic, l’infestazione è particolarmente dilagata, tanto da costringere le Regole di Villagrande e di Villapiccola a ricorrere al rapido esbosco delle numerose piante ammalate in un periodo di mercato non proprio florido a causa dell’abbondante legname disponibile a seguito dell’uragano Vaia di fine ottobre del 1918.



TAGLIO DELLE PIANTE
È l’occasione questa anche per porre in sicurezza la strada regionale 48 delle Dolomiti che lambisce l’area.
«Abbiamo così colto la circostanza per il taglio degli alberi a bordo della rotabile secondo l’ordinanza di Veneto Strade – dichiara il marigo della Regola di Villagrande, Andrea Zandegiacomo -. Taglio che proseguirà fino a Somprade. Il gettito complessivo in tronchi è stimato in circa duemila metri cubi». Quella del bostrico da tempo sta assillando Regole, Comuni del Cadore e la stessa Regione Veneto. «Proprio in coordinamento con il personale regionale – prosegue Zandegiacomo – stiamo da tempo provvedendo alla bonifica delle aree colpite, predisponendo delle “trappole” con esche per catturare questi insetti e per studiare il loro comportamento che per alcuni aspetti è diverso da come correntemente si conosce».
LA MALATTIA TERMINALE

«La malattia allo stato terminale - afferma un esperto forestale della zona - si manifesta nel fatto che la chioma dell’abete colpito, se non addirittura a tutto un gruppo anche vasto nei casi più gravi, da verde assume il color ruggine. L’attacco del parassita è evidenziato, una volta caduta la corteccia, da tutta una rete di canali scavati sotto di essa e tali da formare degli strani disegni per cui è definito anche “tipografo”. È un fenomeno che pare s’intensifichi in occasione di particolari condizioni climatiche, come per estati molto calde, è il caso del 2020, e d’inverni particolarmente miti come quello del 2019-2020». Intanto sia la Regola di Villagrande, sia quella di Villapiccola hanno dovuto sospendere la convocazione della tradizionale assemblea generale di primavera a causa delle restrizioni Covid-19. Una volta individuato lo spazio adatto probabilmente le riunioni si terranno a maggio. 
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Il Gazzettino