TRICHIANA - Papà punta il coltello alla gola alla figlia: «Se continui a usare Facebook ti uccido». Una vicenda incredibile quella che vede papà e figlia...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'accusa letta ieri in aula in Tribunale a Belluno e formulata dalla Procura ricostruisce quanto sarebbe avvenuto nella casa della nonna della ragazzina a Trichiana nel 2014. Il padre avrebbe minacciato gravemente la figlia puntandole un coltello alla gola dicendole che se avesse continuato a parlare con la madre dei problemi per l'uso del cellulare l'avrebbe uccisa.
Al centro della lite infatti proprio l'utilizzo che la minore faceva dei social, i contatti che avevano e lo smartphone. I due genitori erano separati e avevano visioni contrastanti. Il padre non voleva che la ragazzina usasse il cellulare e su questo non c'era accordo tra i due genitori. Quel giorno sembra che il genitore avesse preso il cellulare alla minorenne. Lei glielo avrebbe richiesto: «Dammelo». Da lì la lite e la presunta minaccia. Il papà, tramite la difesa, chiamerà in aula 5 testi: tra questi anche la minore. La difesa sostiene infatti che l'accusa rivolta dalla ragazzina non sarebbe fondata. La ragazzina è teste anche dell'accusa, che ieri era sostenuta dal pm Sandra Rossi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino