ANALE D'AGORDO - A 41 anni dall'elezione di papa Giovanni Paolo I, al secolo Albino Luciani, ieri la sua casa natale è stata aperta al pubblico. Era a prima...
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IL PROCESSO CANONICO
La giornata, dedicata alla figura di Papa Luciani è stata aperta con la presentazione nella chiesa di Canale, a cura del Cardinale Beniamino Stella degli atti del processo canonico Albino Luciani. Giovanni Paolo I. Biografia ex documentis, curata da Stefania Falasca, Davide Fiocco e Mauro Velati. È la prima biografia su Giovanni Paolo I che può dirsi, per documenti e contenuti, completa. A introdurre questa prima parte del programma il giornalista Rai, Antonio Preziosi.
IL VESCOVO MARANGONI
Prima di dare la parala al cardinale Stella è intervenuto a dare il suo saluto il vescovo di Belluno-Feltre Marangoni. «Buon pomeriggio e grazie di questa possibilità di instaurare un dialogo attraverso la presenza del postulatore - ha detto - che rende unico questo cammino nell'accogliere il dono della beatificazione di Albino Luciani. Siamo in questa chiesa per rendere omaggio a questo figlio di questa terra». La parola poi è passata per un breve saluto e intervento al vescovo di Vittorio Veneto, Pizziolo. Dopo la dotta e approfondita presentazione del Cardinale Stella che ha parlato degli atti della causa di canonizzazione ddel papa del Sorriso, il lungo corteo si è portato da Piazza Papa Luciani fino a via Rividella dove le porte di casa Luciani si sono aperte ad un fitto gruppo di visitatori, molti dei quali venuti appositamente dal Vittoriese.
IL BINOMIOUn'operazione voluta e sostenuta dal comune e dalla Fondazione quella dell'acquisizione della casa natale. È stata seguita infatti dal Comune di Canale, che ieri era presente all'evento con il sindaco Flavio Colcergnan e con l'assessore Marilisa Luchetta e dalla stessa Fondazione Papa Luciani. È stato il direttore del Museo Albino Luciani, Loris Serafini, che ha condotto il pubblico in visita nelle stanze aperte di casa Luciani. Ha illustrato, anche al cardinale Stella e ai due vescovi Marangoni e Pizziolo, le varie stanze di quella casa che fino alla sua morte era abitata dal fratello di Albino, Edoardo e dalla sua numerosa famiglia. Stanze che in gran parte sono rimaste con l'arredamento originale di quel tempo, anche se l'abitazione nel tempo ha subito qualche trasformazione per renderla abitabile e adeguata ai tempi nostri.
ERA GIUSTO COSÌ
Pia Luciani, nipote primogenita di Papa Luciani ha sottolineato: «Era giusto fare questo passo. Siamo in tanti fratelli e tutti quanti abbiamo deciso che era giusto che questa casa potesse diventare un luogo di visita e di preghiera per i fedeli che vengono a Canale». Un'interpretazione che sicuramente avrebbe condiviso anche Edoardo Luciani, che nonostante quella fosse la sua abitazione privata non chiudeva mai la porta ai tanti pellegrini che li chiedevano di visitarla.
LEGNA-SOUVENIR
A Edoardo Luciani l'unica cosa che seccava veramente era l'ormai assodata consuetudine che molti fedeli nel corso della loro visita alla casa natale di portare via come souvenir dalla sua casa un pezzo di legna dalla catasta, che era pronta per l'inverno. E visto che di fedeli ne arrivavano tanti per riscaldarsi ne restava davvero poca.
LA NOTA STONATAUnica nota stonata della giornata la risicata presenza della popolazione di Canale.
Dario Fontanive Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino