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MESTRE - “Chiuso per rumori”. Il panificio di Rossella Novello in via Toffoli 7 a Marghera domani non aprirà i battenti. Per rispettare il sequestro cautelativo disposto dalla Procura della Repubblica cui si sono rivolti, con un esposto, i vicini di casa del forno, attivo da 37 anni a pochi passi da piazzale Giovannacci. A comunicare la notizia un cartello, posto sulla porta del panificio: «Da lunedì il negozio rimarrà chiuso fino a data da destinarsi grazie ai vicini che mi hanno fatto chiudere per rumori».
Cartello che ha suscitato più di una reazione: non c’è stato cliente che, ieri, entrando nella rivendita, non abbia sollecitato titolare e commesse – sono sei le famiglie, con un mutuo sulle spalle, a vivere grazie agli introiti del panificio - a tener duro e ad augurare loro che l’attività possa riaprire al più presto.
«Nel 2005 sono iniziate le proteste del vicinato che sostenevano di sentire, oltre ai rumori delle impastatrici, il vociare di notte: allora abbiamo spostato i macchinari più rumorosi dalla parte opposta del retrobottega e sembrava che le proteste fossero rientrate. Nel 2022 però - ricorda - sono riprese da parte delle famiglie che abitavano vicino al retrobottega in cui avevamo spostato i macchinari». La titolare, allora, ha pensato di spostare le impastatrici nel locale in cui erano inizialmente, ma prima ha incaricato una ditta realizzare una serie di interventi che avrebbero dovuto essere risolutivi.
«Il soffitto è stato abbassato di 80 centimetri per inserirvi una doppia lama insonorizzata, abbiamo rifatto il pavimento e – sottolinea Rossella, mostrando un faldone di incartamenti, tra cui i grafici delle rilevazioni sonore che dimostrerebbero che i rumori, a seguito degli interventi attuati, rispettano i limiti di legge - abbiamo realizzato una controparete laterale e sostituito gli infissi in modo che fossero a tenuta dei rumori. Abbiamo speso 20mila euro per sostituire impastatrici e una ventola». Sta di fatto che le segnalazioni dei vicini, che si sarebbero rivolti sia al Comune sia alla Magistratura, sono proseguite e che la Procura, sulla scorta di rilevazioni acustiche dell’Arpav negli appartamenti adiacenti, abbia disposto il sequestro cautelare. «Cercheremo di capire - commenta sconsolata Rossella - come muoverci». «Siamo pronti - commenta una cliente - a scendere in strada! Questo panificio è di riferimento per centinaia di famiglie».
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